Era forse la maglia più attesa, tra quelle della Premier League, perché la squadra del momento, la più straordinaria, anzi, degli ultimi anni, si trovava alla sua prima partnership con un colosso come Nike. È la prima volta che Liverpool e Nike si incontrano, e le immagini della nuova divisa da casa non deludono affatto.
Naturalmente, il colore rosso domina la maglia, con i dettagli in bianco nel logo del brand e in quello del club. Ma al posto del tradizionale bianco solitario, o dell’oro come era successo in passato, Nike introduce un verde petrolio («teal», tecnicamente, in inglese) ad affiancare il bianco. Non è una novità: si è già visto in passato su alcune storiche maglie away o terze, come la storica maglia “Candy” del 1991/92, ma anche nel 1995/96, 2006/07 e 2008/09.
e ha un legame stretto con la città. È infatti il colore dei “liver birds” che dominano la città dal tetto del Royal Liver Building, sulle rive del Mersey, il fiume di Liverpool.
Il colore degli uccelli è quello del rame ossidato negli anni che costituisce la copertura delle sculture (come accade in altre famose statue, come quella della Libertà a New York), e Nike ha scelto di affiancarlo al rosso e al bianco tradizionali dei campioni d’Inghilterra in carica.
Il risultato è un effetto che rimane perfettamente in equilibrio tra la tradizione e la modernità, che si vede soprattutto in un collo a V che si incrocia nella parte posteriore. Non manca, nel collo, il numero 96, riferimento alle 96 vittime della strage di Hillsborough. Un occhio, poi, alla sostenibilità: il kit è fatto al 100 per cento con poliestre riciclato, ottenuto da bottiglie di plastica.