Nuovi modelli di giornalismo sportivo

L'assenza di calcio giocato, negli scorsi mesi, ha messo di fronte ai media sportivi una situazione anomala. Eppure, alcuni esempi internazionali hanno dimostrato che un nuovo giornalismo sportivo – più approfondito, più esclusivo – è possibile.

Cosa raccontano i media sportivi quando non c’è sport? È stata la domanda che ha “torturato” gli addetti ai lavori nei mesi del lockdown causa pandemia, quando l’intero apparato – non l’unico, ovviamente – si è dovuto fermare, interrompendo il flusso continuo di cronache, dichiarazioni, retroscena che riempie la nostra quotidianità nei periodi di normalità. Di normale, ovviamente, non c’è stato niente, dopo quel Sassuolo-Brescia del 9 marzo che ha spento le luci della Serie A – e in un senso più ampio dello sport italiano in generale. Ci sono stati media più pronti ad adattarsi alle nuove circostanze, e altri che hanno fatto più fatica: ma in generale, il racconto dello sport-senza-sport potrebbe aver insegnato molto, e servire da lezione per il futuro.

L’attenzione per eventi, protagonisti e aneddoti del passato di The Athletic ha mostrato come un giornalismo approfondito, più specializzato, sia possibile anche affiancandosi ad avvenimenti di dieci, vent’anni fa, consegnandoci un modello perfettamente funzionante per l’attualità. Depurato di ogni chiacchiericcio, polemica e superfluo punto di vista, il racconto sportivo emerge come qualcosa di necessario, migliore. Ci sono altri media, come The Players’ Tribune, che con l’adozione di nuovi modelli di informazione e con la sperimentazione di nuovi linguaggi hanno risentito meno dello stop dell’attività agonistica. Coinvolgere i giocatori in prima persona, come nel caso del media americano, vuol dire costruire un segmento di informazione non necessariamente legato all’attualità, e per questo perennemente attuale. L’idea, poi, di dar voce ai protagonisti dello sport, non filtrati attraverso le circostanze del momento, permette a loro di mostrarsi in una nuova luce, e ai lettori di apprezzarli sotto nuovi punti di vista, che non sia solo quello tecnico. Ecco: un nuovo giornalismo sportivo è possibile, più consapevole e più articolato. A patto che ci sia la volontà di realizzarlo.

Da Undici n° 33