Si vendono più magliette senza sponsor di gioco d’azzardo?

I casi di Everton e Aston Villa dicono di sì.

Dall’anno scorso, dopo l’attuazione del decreto dignità varato a luglio del 2018, l’Italia ha vietato le pubblicità del gioco d’azzardo e il mondo del calcio ha dovuto riprogrammare contratti e sponsorizzazioni. Lo stesso sta accadendo anche in Inghilterra e in questa stagione alcuni club della Premier League, come l’Everton e l’Aston Villa hanno deciso di cambiare il loro main sponsor. Ora sulle maglie di entrambe le squadre vi è il logo di Cazoo, un sito auto in vendita di proprietà di Alex Chesterman, un imprenditore britannico che ha sostituito le società di scommesse sportive Sportpesa e W88, ex main sponsor di Everton e Aston Villa, rispettivamente. I Toffees hanno concluso un accordo triennale con Cazoo del valore di 29 milioni di sterline, mentre l’Aston Villa ha firmato un contratto biennale di 12 milioni di sterline.Quello che è davvero sorprendente è che entrambi i club hanno visto aumentare le vendite delle magliette, tra il 50 e il 60 per cento rispetto all’estate scorsa; inoltre si stima che l’incremento delle vendite potrebbe valere 100.000 sterline in più per entrambe le società. La vera motivazione di questo successo sembra essere proprio il cambio di sponsor.

Secondo Adrian Wright, l’intermediario che ha portato avanti l’accordo con l’Aston Villa, intervistato da offthepitch.com, «ci sono chiari vantaggi per i club che non hanno una società di scommesse come partner principale. Un aspetto di cui tener conto è quello relativo alle taglie: ora l’Everton e l’Aston Villa hanno una maglia uniforme per tutte le taglie, quelle per adulto e quelle per bambino, mentre questo non era possibile la scorsa stagione. Inoltre l’aumento delle vendite di magliette ha portato a un introito in più che può fare la differenza in questi tempi difficili. Si tratta di una spinta inaspettata per i club e sembra che i genitori, in particolare, abbiano reagito positivamente al fatto che la maglia della squadra sostenuta dai loro figli non sia più associata a uno sponsor del gioco d’azzardo».

L’industria del calcio ha sempre avuto un occhio di riguardo per le società di scommesse sportive ma ultimamente una relazione del comitato ristretto della Camera dei Lord inglese ha raccomandato alle squadre della Premier League di non avere società di betting come sponsor sulle loro maglie: «La maggior parte dei club vorrebbe un partner non scommettitore e alcuni sono persino disposti ad abbassare le loro aspettative di guadagno», spiega Wright. Queste scelte si legano spesso a principi e valori che una squadra decide di promuovere nella sua comunità di riferimento e tra i suoi tifosi, e anche lo Swansea City ha deciso di andare in questa direzione. Nelle ultime quattro stagioni, sotto il cigno nero del logo campeggiava sempre il logo di un’agenzia di scommesse, ma da quest’anno l’Università di Swansea è diventata main sponsor e la motivazione sembra essere stata l’attenzione che il club ha deciso rivolgere ai tifosi più piccoli: «Questa è la partnership perfetta che racchiude il nostro club e la nostra città, il che permette ai nostri Junior Jacks di indossare la stessa maglia dei loro eroi degli Swans», ha detto il responsabile commerciale dello Swansea, Rebecca Edwards-Symmons.