Dal 23 settembre al 30 settembre 2020 si svolgerà l’edizione 2020 della Settimana Europea dello Sport, lanciata nel 2015 dall’Unione Europea per promuovere la pratica sportiva e gli stili di vita sani e attivi. Anche la FIGC aderisce alla manifestazione con una delle sue iniziative più significative: il Progetto Rete!, che da cinque anni coinvolge minori stranieri accolti in Italia dal Sistema Siproimi (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati), e promuove il calcio come veicolo di integrazione socio-culturale.
Il Progetto Rete!, organizzato grazie alla collaborazione con il Ministero dell’Interno, con l’Anci e con la partnership ufficiale di Eni e Puma, rientra in un cartellone di manifestazioni inevitabilmente condizionato dall’emergenza sanitaria: sono stati apportati alcuni cambiamenti per garantire la sicurezza delle attività, ma lo spirito dell’edizione 2020 è quello di promuovere l’aggregazione sportiva, incentivando workout, allenamenti e flashmob sportivi sull’intero territorio nazionale. Le date della Settimana Europea dello Sport coincidono con quelle del Progetto Rete!, che ha già visto svolgersi le fasi regionali e ora si affaccerà a quelle interregionali: il 27 e 28 settembre, i ragazzi richiedenti asilo e rifugiati accolti nei centri di accoglienza Siproimi giocheranno a Cosenza, Milano, Ruvo di Puglia e Palermo. Il giorno 11 ottobre, invece, è in programma la Fase Nazionale: si giocherà presso il Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti di Roma, con il format Final Four.
Dal 2015 a oggi, i numeri del Progetto Rete! sono in crescita costante: la prima edizione coinvolse 237 giocatori, un anno fa erano 560, per un totale di oltre 3mila ragazzi che si sono sfidati in un lungo torneo di calcio a sette che vede sfidarsi i centri di accoglienza di tutte le regioni italiane. Anche quest’anno, oltre 500 minori stranieri hanno fatto parte e faranno parte delle squadre che hanno partecipato alle varie fasi della manifestazione. L’obiettivo principale dell’iniziativa è «favorire l’inclusione sociale e l’integrazione tramite il calcio e lo sport, promuovendo comportamenti eticamente corretti attraverso l’educazione», come ha spiegato la FIGC in un comunicato. Valori perfettamente aderenti allo spirito della Settimana Europea dello Sport, e delle istituzioni comunitarie che organizzano questa manifestazione.