André Silva sta segnando tantissimo in Bundesliga

All'Eintracht Francoforte sembra aver finalmente trovato l'ambiente perfetto.

André Silva ha realizzato gol in dieci partite ufficiali in questa stagione. E se facciamo partire il conteggio da quando è finito il lockdown, quindi da maggio a oggi, l’attaccante portoghese dell’Eintracht Francoforte mantiene la stessa, altissima media: 16 reti in 20 gare tra Bundesliga e Coppa di Germania. Uno score eccezionale, molto superiore a quello tenuto a inizio carriera nel Porto – nel 2017 il Milan acquistò una punta da 24 gol in 58 partite ufficiali – e a quello accumulato nella Nazionale portoghese, in cui non ha mai smesso di essere convocato e in cui ha segnato 16 reti in 37 partite.

L’ultimo exploit del 25enne attaccante lusitano è arrivato sabato 28 novembre 2020 in Bundesliga: il suo Eintracht ha pareggiato per 3-3 in casa dell’Union Berlin, al termine di una partita folle  (2-0 per i padroni di casa, rimonta fino al 2-3 del club di Francoforte e controrimonta dell’Union), e lui ha marchiato il tabellino con due gol molto diversi. Il primo è arrivato su perfetto assist a centro area del trequartista giapponese Kamada, un passaggio su cui André Silva è stato bravissimo a prendere il tempo ai difensori avversari e al portiere, e poi ha depositato il pallone nella porta vuota; la seconda rete è arrivata sugli sviluppi di un calcio di punizione, con una deviazione di testa all’indietro che ha battuto l’estremo difensore avversario, Andreas Luthe.

Non sono due gol molto belli da vedere, ma forse è proprio questa la notizia più importante: in Germania, André Silva ha iniziato a segnare in tutti i modi, sta ultimando la sua trasformazione da attaccante di manovra, completo, bravo in tutti i fondamentali tecnici, in grande cercatore di gol. Non a caso tutte le otto marcature di questa stagione sono arrivate con conclusioni di prima (tre di testa, due rigori, due tiri di destro e uno di sinistro), un dato eloquente rispetto al ricordo che abbiamo di André Silva in Italia, quello di un giocatore molto tecnico, bravissimo a muoversi in funzione della squadra, ma decisamente poco incisivo negli ultimi metri. Ecco, cancellate quell’immagine: ora André Silva è un attaccante puro, prima di tutto.

A Francoforte sembrano coccolarlo molto

Questo non ha cancellato la sua completezza, la sua capacità di giocare con i compagni e per i compagni. Ne sono testimonianza i due assist serviti in stagione, i 24 passaggi riusciti per partita, i buoni duetti con il suo compagno di linea, l’olandese Bas Dost. Insomma, la trasformazione vissuta da quando si è trasferito in Germania non ha cancellato tutto ciò che sapevamo, o pensavamo di sapere, su André Silva, piuttosto ora è diventato un attaccante più efficace nel momento del dunque, quello della conclusione. L’Eintracht non sta vivendo una grande stagione: la squadra allenata dall’austriaco Adolf Hütter segna e subisce pochi gol (14 e 16, rispettivamente), pareggia tanto (sei volte su nove gare di Bundesliga) e, in virtù di tutto questo, occupa il nono posto, sei punti più giù rispetto alla zona Champions League.

Nonostante queste difficoltà, André Silva sta dimostrando che i passaggi a vuoto con il Milan e con il Siviglia erano da imputare alla sua immaturità, certo, ma anche alle difficili situazioni vissute a Milano e in Andalusia, più che altro l’ex centravanti del Porto non è mai stato considerato un giocatore davvero centrale, determinante, nel progetto dei vari allenatori che ha incontrato – Montella e poi Gattuso e Giampaolo in rossonero, Pablo Machín e poi Joaquín Caparrós al Siviglia. Durante l’ultimo periodo in Spagna, addirittura, André Silva fu accusato di simulare un infortunio in modo da non andare in campo, e preservarsi per le gare della Nazionale portoghese. Ora quel tempo sembra molto lontano, l’Eintracht l’ha acquistato a titolo definitivo in uno scambio con Rebic, e se dovesse andare avanti così potrebbe pensare di generare una grossa plusvalenza nelle prossime sessioni di mercato, quando André Silva potrebbe avere un’altra occasione in un grande club. Numeri alla mano, non è un’ipotesi molto lontana.