L’Arsenal ha inserito delle clausole per la retrocessione nei contratti dei suoi giocatori

Per i Gunners, la stagione è iniziata davvero malissimo.

Il rendimento dell’Arsenal in Premier League è davvero pessimo: nelle ultime sette gare, i Gunners hanno accumulato due soli punti, frutto dei pareggi contro Leeds e Southampton; questo andamento ha certificato il peggior avvio di stagione negli ultimi 47 anni: era infatti dall’annata 1974/75 che l’Arsenal non iniziava il campionato in maniera così negativa, e allora mise insieme due vittorie e tre pareggi nelle prime 13 giornate di First Division. Se l’avventura di Mikel Arteta all’Emirates Stadium era iniziata con delle buone premesse – il manager spagnolo ha vinto la FA Cup e poi il Community Shield dopo essere subentrato a Emery, esattamente un anno fa – ora la situazione inizia a essere davvero preoccupante, nonostante le sei vittorie su sei nel girone di Europa League. Al punto che il club ha deciso di inserire delle clausole per la retrocessione nei contratti dei giocatori.

La notizia è del Telegraph, che spiega come la caduta in Championship sia «uno scenario apocalittico ma da tenere in considerazione, dati i numeri e le scarse risposte tecniche ed emotive della squadra». L’eventuale retrocessione causerebbe un vero e proprio crollo del fatturato, a cui l’Arsenal ha voluto mettere un freno preventivo concordando dei tagli consistenti agli stipendi dei calciatori. Il prestigioso quotidiano inglese scrive che «l’Arsenal ha adottato una pratica comune a diversi club di Premier League, ma solo quelli fuori dalle Big Six, le grandi storiche del campionato»; inoltre, aggiunge il Telegraph, «anche per lo stesso Arsenal si tratta di una triste novità: era dai tempi di Wenger che certe clausole non venivano neanche considerate nel momento di stendere e poi stipulare i contratti dei calciatori». Gli eventuali tagli porterebbero a una riduzione degli stipendi pari al 25%, ma forse questa quota potrebbe diventare ancora più significativa per i giocatori con gli stipendi più onerosi – tra cui Aubameyang, Ozil, Willian. In ogni caso, l’Arsenal risparmierebbe una cifra molto consistente, considerando che il budget stipendi annuale si attesta sui 165 milioni di euro.

L’Arsenal non retrocede in seconda divisione da oltre 100 anni: l’ultima volta risale alla stagione 1912/13, quando la squadra si chiamava ancora Woolwich Arsenal e arrivò all’ultimo posto della First Division. L’ultima delle Big Six a non aver partecipato alla Premier League è il Manchester City, promosso dalla Championship al termine della stagione 2001/02; prima dei Citizens, che però sono entrati nell’élite del calcio inglese in tempi relativamente recenti, l’ultima retrocessione eccellente è stata quella del Chelsea, nella stagione 1987/88. Proprio i Blues hanno vissuto una situazione simile a quella dell’Arsenal: a Natale 2015 avevano un solo punto di vantaggio rispetto alla zona-retrocessione. Abramovich, allora, decise di esonerare Mourinho, di sostituirlo con Hiddink ma di non inserire clausole particolari nei contratti dei calciatori. Al termine di quella stagione, il Chelsea arrivò al decimo posto in classifica. Un anno dopo, Conte portò il club londinese a vincere di nuovo la Premier League.