Youssef En-Nesyri si è preso il Siviglia, e ora si sta prendendo la Liga

È il capocannoniere della Liga, e forse nessuno poteva aspettarselo.

E pensare che la stagione era iniziata con un doppio, grave errore nella finale di Supercoppa Europea contro il Bayern Monaco: era il 24 settembre 2020, e quel giorno Youssef En-Nesyri aveva sbagliato due conclusioni a porta spalancata davanti a Neuer, quando il risultato era bloccato sull’1-1 e il cronometro segnava i minuti numero 86′ e 91′ (dei tempi supplementari). Il Siviglia ha poi perso quella gara a causa di un perfido colpo di testa di Javi Martínez, e En-Nesyri è stato inevitabilmente indicato come uno dei responsabili della sconfitta. La vera notizia, per i tifosi andalusi e non solo, è che l’attaccante marocchino ha saputo riprendersi subito da quella notte negativa: sette giorni dopo la gara, il primo ottobre 2020, ha segnato il gol decisivo nei minuti di recupero della gara contro il Levante, il primo della sua seconda annata a Siviglia – dopo il trasferimento dal Leganés a gennaio 2020. Da allora, il centravanti cresciuto nel Málaga non si è praticamente più fermato, e oggi è il capocannoniere della Liga, con 12 gol in 19 partite giocate, a cui vanno aggiunte le quattro realizzazioni in sei gare di Champions League.

Insomma, la stagione di En-Nesyri è un racconto di crescita e redenzione, ma anche la storia dell’ennesima scommessa vinta da Monchi: per prenderlo dal Leganés, l’ex direttore sportivo della Roma ha investito oltre 20 milioni di euro, una cifra consistente per un giocatore ancora molto giovane (è nato a Fes, in Marocco, il primo giugno del 1997), ma che non aveva mai disputato una sola gara internazionale e non aveva ancora superato i nove gol in una stagione di Liga, tra l’altro con una squadra di bassa classifica. Anche l’avvio della sua nuova avventura non era stato proprio entusiasmante: da gennaio 2020 fino al termine (posticipato) della stagione, En-Nesyri aveva messo insieme 12 gare da titolare e quattro gol totali, di cui due realizzati un una sola gara, quella del primo marzo contro l’Osasuna; Lopetegui gli ha dato fiducia in diverse gare importanti (tra cui la semifinale di Europa League contro il Manchester United), ma non aveva scelto il centravanti titolare del suo 4-3-3 tra lui e De Jong, che si sono alternati in maniera quasi scientifica.

Anche all’inizio di questa stagione le cose sono andate in questo modo, ma col tempo il marocchino ha mostrato di essere cresciuto in molti aspetti del suo gioco, in modo enorme e forse anche inatteso, grazie a una spiccata etica del lavoro. Non a caso, qualche settimana fa il tecnico Lopetegui ha detto che El-Nesyri «ha continuato a lavorare per migliorare e ora sta raccogliendo i frutti del suo grande impegno in allenamento». E insieme a lui lo sta facendo anche il Siviglia, quarto in classifica dietro le tre grandi e qualificata agli ottavi di finale di Champions League tre anni dopo l’ultima volta.

Tutti i gol realizzati da En-Nesyry in questa stagione, con il Siviglia e anche con la Nazionale marocchina

In effetti il miglioramento di En-Nesyri è evidente, e basta guardare le video compilation della sue giocate per rendersene conto: i suoi gol sono vari, si originano da situazioni di gioco differenti tra loro, lui è bravissimo nei movimenti in area e negli inserimenti alle spalle dei difensori, ma sa anche attaccare la profondità senza perdere contatto con il pallone, e poi trova sempre il modo di battere il portiere, anche al termine di una lunga progressione. Ha una buona tecnica di base, ma la spende più che altro nella finalizzazione, in area di rigore avversaria: non partecipa molto alla costruzione dell’azione, preferisce agire dietro i centrali difensivi avversari piuttosto che legare i reparti, in pratica offre un diversivo al possesso – sempre ricercato, sempre sofisticato – di Lopetegui; non a caso nelle ultime due partite di Liga ha segnato quattro gol ma ha toccato il pallone per 66 volte in totale (37 contro il Cadice e 29 contro l’Alavés), quindi basta fare una semplice divisione per capire che parliamo di un giocatore essenziale, immediato – come definire altrimenti una punta che segna ogni 5,5 palloni giocati?

Anche le tre reti contro il Cadice – seconda tripletta della sua carriera in Liga dopo quella realizzata con il Leganés nella gara contro il Betis del 10 febbraio 2019 – sono arrivate tutte con un tiro di prima: due colpi di testa e un rapidissimo tap-in di sinistro (il suo piede preferito) dopo che il portiere avversario Ledesma e poi il palo avevano respinto una conclusione di Suso. È chiaro che En-Nesyri possiede un grande senso del gol, una dote che forse è venuta fuori al momento giusto, quando è stato inserito in una squadra con talento superiore alla media, e che ora sta sfruttando al massimo del suo potenziale. Al punto che diverse squadre sembrano aver messo gli occhi su di lui: in questa finestra si è parlato del West Ham, alla ricerca di un attaccante dopo l’addio di Haller, e di altri club inglesi, ma lui ha dichiarato di sentirsi già parte di una grande società. Di questo passo, è inevitabile che l’interesse intorno a lui continui ancora a crescere, anche da parte di società effettivamente più ambiziose del Siviglia, del resto parliamo di un attaccante giovane, prolifico, dal fisico statuario (sfiora il metro e 90 d’altezza) ma agile, guizzante, e che soprattutto ha già dimostrato di poter assorbire bene l’impatto con una realtà di alto livello, e persino di poter reagire alla delusione di uno o più errori decisivi. Con il lavoro, con la crescita, ma soprattutto con i gol.