Frenkie de Jong è l’unica cosa buona del Barcellona

Ha iniziato a fare gol, e sembra sempre più a suo agio come nuovo leader del centrocampo.

Solo pochi mesi fa, sarebbe stato difficile immaginare una stagione e degli scenari così foschi per il Barcellona: Leo Messi che annuncia il suo addio e poi resta di malavoglia, con il contratto in scadenza a giugno 2021; una squadra che regala pochissimi acuti in campo, che in questo momento è terza in Liga, distante dieci punti (potenzialmente 13) dall’Atlético Madrid capolista, e che ha perso anche la finale di Supercoppa Spagnola; un bilancio in condizioni disastrose, che quasi certamente costringerà il nuovo presidente – le elezioni si terranno tra qualche settimana, il 7 marzo – e la nuova giunta direttiva a cessioni piuttosto dolorose sul mercato. Ronald Koeman sta facendo quel che può in panchina, a meno di un grande successo (la Champions League?) in questa o nella prossima stagione non sarà ricordato come il tecnico che ha rifatto grande il Barça, piuttosto sembra uno di passaggio, l’uomo della transizione in attesa di un nuovo grande progetto, di un futuro migliore. L’allenatore olandese, però, ha un enorme merito: ha permesso a Frenkie de Jong di esplodere letteralmente, di imporsi come il miglior giocatore dei blaugrana in questa stagione; anzi, non è per niente esagerato pensare che la crescita di De Jong sia l’unica buona notizia dell’anno, per il club catalano.

Il cambiamento si è manifestato grazie alle scelte di Koeman, che fin dai primi giorni a Barcellona ha scelto il 4-2-3-1 come sistema di gioco. In questo modulo, De Jong ha detto di sentirsi a suo agio, «inoltre sono più libero di muovermi di più verso l’area di rigore avversaria e questo mi ha permesso di segnare più gol». La grande novità, soprattutto dall’inizio del 2021, è proprio questa: Frenkie de Jong ha preso a essere determinante in attacco con una certa regolarità, nell’ultimo mese ha realizzato quattro reti (due in Liga, una in Copa del Rey e una in Supercoppa) e ha servito due assist decisivi, lo stesso numero di giocate decisive messe insieme in tutta la sua prima stagione al Barça (due gol e quattro assist, per lui, nel 2019/20). Ovviamente non è solo una questione di momenti risolutivi: De Jong è migliorato anche nella personalità, nelle interazioni con i compagni, soprattutto da quando Koeman ha reso meno rigido e offensivo il suo schema, inserendo Pedri come trequartista centrale che in molti momenti delle partite accorcia verso il centrocampo e permette a Busquets di diventare centromediano davanti alla difesa. È così che De Jong ha acquisito maggiore libertà di movimento, ma soprattutto un’interlocuzione di qualità: non è un caso che uno dei suoi assist decisivi sia stato servito proprio al giovane canario ex Las Palmas, mentre un altro ha premiato il giocatore subentrato proprio a Pedri, il canterano Riqui Puig.

Un segnale della crescita di De Jong va ricercato anche nel suo minutaggio: Koeman l’ha schierato da titolare in tutte le gare di questa stagione eccetto due, quella contro il Valencia in Liga e quella contro il Cornellà in Copa del Rey. Contro il Valencia, poi, l’ex tecnico dell’Ajax e dell’Everton si è pentito di averlo tenuto fuori, e infatti l’ha inserito all’intervallo al posto di Busquets. Nell’ultimo match, contro il Rayo Vallecano, l’olandese ha realizzato il gol decisivo a dieci minuti dalla fine, chiudendo la solita azione orchestrata da Messi e rifinita da Jordi Alba con un cross dalla sinistra. I suoi inserimenti in area sono ormai proverbiali, infatti anche le reti contro Huesca, Elche e Real Sociedad sono arrivate allo stesso modo, con tocchi ad anticipare i difensori su assist provenienti dalle fasce laterali. Per De Jong e per il Barça sono stati momenti importanti, pure iniezioni di punti e/o di autostima, soprattutto considerando il momento: la squadra e la società vivono da anni nel passato piuttosto che proiettarsi verso il futuro, e sono alla ricerca di un leader che possa accogliere e gestire, almeno in parte, l’eredità tecnica ed emotiva di Messi. Ecco, forse ora hanno trovato un candidato.