L’Aston Villa ha proibito il fantacalcio ai suoi giocatori

Per evitare che ci siano delle fughe di notizie dall'interno del club, come è successo per l'infortunio di Grealish.

L’Aston Villa sta vivendo una stagione oltre le aspettative, e gran parte del merito va attribuito a Jack Grealish: l’esterno offensivo e capitano dei Villans ha trascinato la sua squadra all’ottavo posto grazie a sei gol e 12 assist in gare di Premier League, ma questa è solo una parte del suo immenso contributo creativo, emotivo, nel sistema tattico del manager Dean Smith. Al di là delle buone notizie, Grealish però potrebbe essere ricordato anche come il giocatore che ha cancellato il fantacalcio dall’Aston Villa. È successo tutto prima della gara del 21 febbraio 2021 contro il Leicester City: Grealish non è andato in campo e neppure in panchina per un infortunio non troppo grave, solo alcuni giocatori del Villa e alcuni membri dello staff tecnico che partecipano al fantacalcio l’avevano già escluso dalla propria squadra. In pratica avevano annunciato l’assenza del loro compagno più importante prima che il club decidesse di rendere pubblico il suo infortunio.

Il fantacalcio inglese, comunemente conosciuto come “Fantasy Football”, coinvolge sette milioni di utenti e si gioca tutti contro tutti su piattaforma online. Quindi i cambiamenti nelle rose delle squadre sono visibili a chiunque. Proprio per questo, dopo il caso-Grealish, l’Aston Villa ha vietato ai suoi tesserati di prendere parte al gioco, temendo che si possano verificare altre fughe di notizie sugli infortuni dei giocatori. Nello specifico, i tesserati che avrebbero “tagliato” Grealish dalla loro fanta-rosa sono Matt Targett, Conor Hourihane e Neil Taylor, a cui vanno aggiunti un membro dello staff che si occupa di Match Analysis e un fisioterapista. Un dirigente intervistato dal Times ha spiegato come alcuni dei giocatori più giovani siano iscritti alla Fantasy Premier League, «e ora è stato detto loro, senza mezzi termini, di non continuare a giocare».

Sempre secondo quanto riportato dal Times, ora anche altri club potrebbero seguire l’esempio dell’Aston Villa. Anche perché ciò che è successo a Grealish fa parte della quotidianità di una squadra di calcio: il capitano dei Villans non si è allenato mercoledì 17 e giovedì 18 febbraio, venerdì 19 ha provato a tornare in campo ma poi ha preferito non forzare per via di un lieve infortunio alla gamba che, a quel punto, l’ha automaticamente escluso dalla lista dei convocati per la sfida al Leicester. Nessuno ha dato comunicazione di questo contrattempo all’esterno, ma una cinquantina di persone che lavorano nel club sapevano della sua assenza per la gara contro le Foxes. E alcuni di loro hanno deciso, quantomeno, di avvantaggiarsi al fantacalcio. Dopo la partita (persa 1-2), il manager Smith aveva già “avvisato” i suoi giocatori: «Se la notizia dell’assenza di Grealish è realmente trapelata dal nostro spogliatoio, individuerò i responsabili e li rimprovererò». In realtà bastava iscriversi al fantacalcio, ma ora non pare proprio che possa essere una buona idea.