La stranissima carriera di Mislav Orsic

La tripletta al Tottenham è il coronamento di un percorso che l'ha portato in Italia, Cina e Corea del Sud, prima del ritorno in patria e dell'affermazione definitiva con la Dinamo Zagabria.

Mislav Orsic ha raggiunto l’apice della sua carriera a 28 anni, nella sua Croazia, nel modo più clamoroso possibile: segnando una tripletta al Tottenham di Mourinho nel ritorno degli ottavi di finale di Europa League. Alla Dinamo Zagabria servivano proprio tre gol – senza subirne – per ribaltare l’esito del doppio confronto con gli Spurs, per passare alla storia: era dal 1995 che una squadra croata non riusciva a raggiungere i quarti di finale di una coppa europea – allora toccò all’Hajduk Spalato in Champions League.Ora questa impresa avrà per sempre le fattezze di Orsic, un calciatore che in realtà aveva già dimostrato di poter essere determinante sul palcoscenico europeo: nella prima giornata della Champions League 2019/20, infatti, fu lui a trascinare la Dinamo a un’altra roboante vittoria contro l’Atalanta, realizzando tre gol (ancora) dei quattro con cui la squadra di Zagabria sconfisse quella di Gasperini. Al termine del girone furono i bergamaschi a passare il turno, però in quella partita Orsic dimostrò di avere doti importanti, soprattutto in occasione del primo gol: Gollini dovette inchinarsi a un preciso destro scoccato di prima appena fuori dall’area di rigore, un colpo da biliardo rasoterra sul secondo palo dopo un cross basso dalla sinistra.

Orsic si è trasferito alla Dinamo Zagabria nel 2018, e da allora ha messo insieme 53 gol e 25 assist in 122 partite ufficiali di tutte le competizioni. In Europa, la media è sostanzialmente identica: tra Champions League ed Europa League, ha disputato 41 gare con 17 gol segnati e sette assist serviti. Insomma, parliamo di un giocatore che non accusa la pressione quando deve misurarsi con un palcoscenico più grande di lui, e questa capacità è sicuramente frutto del suo vissuto: per Orsic, infatti, l’esperienza con la Dimano – una squadra comunque molto più ambiziosa rispetto a qualche anno fa, anche a livello internazionale – è il coronamento di un percorso formativo e di affermazione del tutto anti-convenzionale, vissuto in maniera opposta rispetto a tanti altri talenti croati; per lui, giocare nel club di Zagabria è un punto di arrivo dopo aver attraversato diversi Paesi, l’Italia da giovanissimo (nove presenze con lo Spezia nell’annata 2013/14) e poi la Corea del Sud e la Cina (con le maglie di Jeonnam Dragons, Changchun Yatai e Ulsan Hyundai).

Anche il percorso con le nazionali croate è stato particolare, uno specchio fedele di quanto avvenuto nel corso della sua carriera di club: tra il 2010 e il 2013, mentre si affacciava al calcio professionistico con l’Inter Zapresic, ha esordito in tutte le rappresentative giovanili, dall’Under 18 fino all’Under 21. La prima gara con la Nazionale senior è arrivato solo nell’autunno 2019, dopo una prima buonissima stagione alla Dinamo, quasi come a voler chiudere un cerchio rimasto aperto per troppo tempo.

In questa stagione, Orsic aveva già segnato alla CSKA Mosca, nella fase a gironi di Europa League, e poi era stato determinante nell’importantissima vittoria (2-3) sul campo del Krasnodar, in occasione dell’andata dei 16esimi di finale, con due assist serviti. È cresciuto gradualmente, come se stesse preparando la detonazione nella gara con il Tottenham, quella che possiamo considerare come la partita della sua rivelazione definitiva: il primo gol è un vero capolavoro di tecnica e abnegazione, non solo per lo splendido tiro a giro dal vertice dell’area di rigore, quanto per la progressione iniziale, per la lucidità nel movimento ad aprire la difesa avversaria, per i due tocchi che cancellano la difesa di Aurier e aprono lo spazio per la conclusione.

Se la seconda rete è frutto di una grande manovra collettiva, chiusa con un perfetto tiro di piatto dall’interno dell’area di rigore, l’azione del terzo gol chiarisce invece ogni dubbio: al netto della scarsa aggressività dei giocatori del Tottenham, Orsic oggi è un giocatore difficile da contenere, costantemente in grado di creare situazioni pericolose partendo in solitaria, con una progressione palla al piede che taglia le linee e il dispositivo difensivo avversario, e può concludersi con un tiro preciso e potente, anche dalla media distanza.

Da quando Dani Olmo ha lasciato Zagabria per unirsi al Lipsia, Orsic è diventato il punto di riferimento della Dinamo: è il giocatore di movimento con il minutaggio più alto, il tecnico Damir Krznar lo utilizza in tutti i ruoli creativi, ottenendo sempre in cambio prestazioni di altissimo contenuto, dal punto di vista tecnico ma anche emotivo. In campionato, il suo score è di 14 gol e sei assist, una cifra molto rilevante considerando che non parliamo di un attaccante puro, piuttosto di un centrocampista offensivo contemporaneo, che nasce come laterale ma in realtà si muove a tutto campo, offrendo sempre una soluzione di passaggio ai compagni. Oppure caricandosi la squadra sulle spalle, com’è successo contro il Tottenham, in una notte indimenticabile che forse darà il via alla seconda parte della carriera di Orsic, dopo un percorso stranissimo che però ha avuto il merito di portarlo fino a questo punto.