Il Siviglia è in corsa per vincere la Liga

Grazie a un progetto vincente, costruito da Monchi e valorizzato dal gioco identitario di Julen Lopetegui.

Al termine di Levante-Siviglia 0-1, il matchwinner Youssef En-Nesyri – che è arrivato a quota 21 gol stagionali tra campionato e Champions League – ha detto che «non ci sono più limiti, né complessi: il Siviglia è in lotta per la Liga». Lo stesso concetto, più o meno, è stato espresso da Óliver Torres qualche settimana fa, in un’intervista rilasciata a Panenka: l’ex centrocampista di Atlético Madrid e Porto ha spiegato che «il direttore Monchi ha creato una rosa molto competitiva, ma soprattutto in grado di interpretare alla perfezione le direttive di Julen Lopetegui, il nostro allenatore: lavoriamo insieme da un anno e siamo una squadra super riconoscibile, abbiamo un’identità molto radicata, sappiamo quello che dobbiamo fare in campo in ogni momento, potremmo indossare la maglia di un’altra squadra e tutti riconoscerebbero comunque lo stile del Siviglia. Ma soprattutto: siamo diventati una squadra vincente, che può competere per gli obiettivi più importanti». È grazie a questi ingredienti che gli andalusi sono entrati a pieno titolo nella lotta per vincere la Liga: se questa sera l’Atlético Madrid dovesse battere l’Huesca, avrebbe tre punti di vantaggio sul Real Madrid e sei sugli uomini di Lopetegui, a sei giornate dalla fine. Un gap del tutto colmabile, soprattutto alla luce del grande rendimento tenuto dal Siviglia: sei vittorie e un pareggio nelle ultime sette gare di Liga.

Sembrava che la qualificazione in Champions potesse essere l’unico obiettivo stagionale possibile per gli andalusi, ed è stato così fino a febbraio/marzo. Dopo che il Siviglia ha perso le ultime partite a cavallo del doppio confronto di Champions League contro il Borussia Dortmund, è iniziata un’impressionante rimonta, fatta di tante vittorie solide (1-0 nel derby, stesso risultato nello scontro diretto contro i Colchoneros, ancora uno 0-1 in casa del Levante) e di alcuni picchi emozionali, per esempio il 3-4 colto a Vigo contro il Celta.

Proprio nella gara del Balaídos sono andati a segno quattro giocatori che raccontano al meglio l’anima multiforme del Siviglia 2020/21: Jules Koundé, 22enne difensore scovato nel Bordeaux nel 2019, uno dei primi colpi firmati da Monchi dopo il suo ritorno a casa; Fernando, altro acquisto completato da Monchi nell’estate 2019, ex Manchester City e Porto, giocatore completamene rivitalizzato, mediano e cuore pulsante del sistema di Lopetegui; Ivan Rakitic, simbolo degli andalusi, anche lui tornato a splendere dopo l’addio al Barça; Papu Gómez, il colpo a sorpresa di gennaio, il giocatore che, pur non essendo diventato subito titolare, ha aperto a Lopetegui diverse strade: l’ex tecnico del Real Madrid lo utilizza come esterno d’attacco, trequartista, nelle ultime gare addirittura come mezzala di centrocampo, per dare un cambio di qualità ai giocatori creativi della rosa – Suso, Ocampos, il già citato Óliver, Munir.

Come ha spiegato Óliver nella sua intervista a Panenka, la vera anima di questa squadra risiede però nel gruppo, o meglio in un amalgama tecnico, tattico ed emotivo costruito attraverso il lavoro di Monchi e Julen Lopetegui. Questa sensazione di profonda unità e di grande qualità si era percepita chiaramente anche nella vittoriosa finale di Europa League contro l’Inter, e poi nella bellissima prestazione – senza successo finale, però – in Supercoppa Europea contro il Bayern; nel corso della stagione ci sono stati dei momenti difficili, soprattutto a fine ottobre e dopo l’incredibile rimonta subita contro il Barça nella semifinale di Copa del Rey, poi però Lopetegui è sempre riuscito a rimettere insieme i cocci, a ritrovare le sue certezze, e così il Siviglia ha ripreso a macinare gioco e punti, a valorizzare talenti non ancora affermati – i già citati Koundé ed En-Nesyri, ma anche Joan Jordán, altro acquisto dell’estate 2019. Insomma, la squadra andalusa è tornata a far fruttare il classico modello di Monchi, una strategia vincente in campo (soprattutto in Europa League) e sul mercato.

Se proprio dovevamo mettere il video di una partita, perché non quella con sette gol realizzati?

Ora, però, sembra essere arrivato il momento di coltivare ambizioni ancora più prestigiose: dopo la vittoria contro il Levante, El País ha scritto che «la squadra di Lopetegui è davvero completa, è consapevole di saper e poter giocare in modi sempre diversi per raggiungere l’obiettivo della vittoria: straripa di gol e spettacolo a San Sebastián contro la Real Sociedad, si difende e sfrutta il possesso palla contro il Levante, avanzando passo dopo passo verso la conquista di ciò che sembrava irraggiungibile, e che invece forse non lo è più». Ecco, probabilmente la chiave di lettura più importante è questa: il Siviglia è stato sempre consapevole dei propri pregi, dei propri difetti e delle proprie possibilità solo che col tempo – e grazie al grande lavoro della dirigenza – è diventata davvero una grande squadra. E così ora ci sono giocatori forti, un progetto coerente e due guide perfette – Monchi e Lopetegui – per valorizzare tutto questo lavoro, per cancellare ogni limite, per ignorare qualsiasi complesso di inferiorità.