Un allenatore può valere 30 milioni di euro?

È la cifra su cui il Bayern dovrà trattare per avere Nagelsmann.

L’addio di Hansi Flick dopo una stagione e mezza avrebbe dovuto innescare un domino di panchine ai massimi livelli del calcio europeo, e invece sembra proprio che la corsa per la successione al Bayern Monaco sia già finita: secondo la maggior parte dei quotidiani tedeschi – lo SpiegelKicker e la Bild, tra gli altri – Julian Nagelsmann ha accettato l’offerta dei bavaresi e ha già chiesto alla sua attuale società, il RB Lipsia, di rescindere anticipatamente il suo contratto, la cui naturale scadenza è fissata nel 2023. Ovviamente il club di proprietà della Red Bull non concederà lo scioglimento dell’accordo, e così il Bayern Monaco potrebbe essere costretto a trattare un indennizzo da versare al Lipsia se vorrà davvero ingaggiare il 33enne allenatore. Secondo quanto riportato da Sky Deutschland, la quantità di denaro richiesta dal Lipsia sarà di almeno 25 milioni, qualche altro medium sostiene invece che si arriverà fino a 30. In ogni caso si tratterebbe di un investimento in doppia cifra per il Bayern.

Ovviamente si tratta solo di indiscrezioni preliminari, ma in Germania il mercato degli allenatori tedeschi è decisamente più dinamico che in qualsiasi altro campionato d’Europa, infatti i tecnici annunciano il proprio passaggio a un’altra squadra quando la stagione è ancora in corso, e spesso questi trasferimenti avvengono dietro pagamento di una certa rilevanza. Insomma, niente di meno o di diverso rispetto a quanto avviene da sempre per i calciatori. Proprio Nagelsmann era stato annunciato come nuovo allenatore del Lipsia nel 2018, un anno prima del suo approdo effettivo nell’ex Germania Est, e nel frattempo ha continuato a guidare l’Hoffenheim per la stagione 2018/19. Il contratto quadriennale firmato con il dipartimento calcistico della Red Bull non è mai stato rinnovato, e ora sembrerebbe prossimo all’interruzione: pochi giorni fa, a domanda precisa sul suo futuro, ha risposto che «non c’erano ancora sviluppi concreti», ammettendo in ogni caso che «non si scatenerebbe nessuna guerra» in caso di addio anticipato al Lipsia. Basterà pagare, per chi vorrà prenderlo.

Anche se fossero 15 o 20 milioni, Nagelsmann diventerebbe subito l’allenatore con il “cartellino” più costoso della storia del calcio. A oggi questo titolo appartiene ad André Villas-Boas, che nel 2011 “passò” dal Chelsea al Porto per 11 milioni di euro. Al secondo posto di questa particolare classifica c’è Brendan Rodgers, dal Celtic al Leicester per 10,5 milioni di euro nel 2019. Sul podio un altro portoghese, Ruben Amorím: pur di strapparlo al Braga, all’inizio del 2020, lo Sporting Lisbona ha versato un indennizzo di 10 milioni di euro. Se queste sono sembrate – e/o sembrano ancora – delle cifre esagerate, è probabile che l’affare-Nagelsmann le spazzerà via completamente, fissando un nuovo standard di riferimento per una figura sempre più influente, anzi si può dire sempre più potente, nella costruzione di una squadra di calcio. La domanda sul senso di questo investimento è piuttosto retorica, in verità: se un grande giocatore può arrivare a valere 50, 100 o anche 200 milioni di euro, per quale motivo il responsabile tecnico dei giocatori dovrebbe avere un prezzo più basso, o anche un costo nullo? Probabilmente è questa la vera domanda che si sono posti al Bayern Monaco, tra l’altro un club storicamente attento alla sostenibilità del proprio progetto sportivo. Più che altro, ora sarà interessante vedere come andrà a finire questa vicenda, per il Bayern ma anche per capire se anche il mercato degli allenatori è destinato a muovere una quantità di denaro simile, ovviamente in proporzione, a quello dei calciatori.