Dopo il fallimento della Super Lega, il Liverpool vuole confrontarsi con i tifosi

La dirigenza dei Reds si incontrerà con i rappresentanti di un gruppo organizzato.

Le reazioni dei tifosi all’istituzione della Super Lega hanno portato molti club, soprattutto quelli inglesi, a rivedere la scelta iniziale di aderire al nuovo torneo separatista, un’operazione nata, osteggiata da tutti e poi messa da parte nel giro di 48 ore, almeno nella sua forma iniziale. Il Liverpool, dopo aver annunciato l’uscita dal progetto, si è scusato con i suoi fan tramite un video di due minuti e mezzo in cui John W. Henry, uno dei soci di maggioranza del club, ha detto che «l’idea di partecipare a questa nuova lega è stata un errore di cui ci pentiamo», e che «il disagio che abbiamo percepito nella nostra tifoseria ci ha fatto capire come il progetto, che in ogni caso non sarebbe durato senza il supporto dei fan, era destinato a fallire».

Ora, però, il Liverpool ha deciso di dare un seguito a questa posizione di riavvicinamento con la sua fanbase. La dirigenza ha infatti risposto positivamente alle sollecitazioni del gruppo Spirit of Shankly (SOS), che ha richiesto un incontro per poter discutere i prossimi passi e le strategie del club di Anfield Road. Un sondaggio interno al Supporter Trust ha evidenziato come l’89% degli iscritti sia convinto che uno o più membri della comunità dovrebbero essere coinvolti nella pianificazione manageriale e sportiva del Liverpool. In seguito a questa richiesta Billy Hogan, CEO dei Reds, ha inviato una lettera al gruppo spiegando che «è nostro interesse ripristinare la buona fede dei fan nei nostri confronti, e inoltre vogliamo evidenziare la serietà con cui stiamo affrontando la situazione attuale e la necessità che avvenga un cambiamento positivo e significativo nel mondo del calcio. In virtù di tutto questo, accogliamo positivamente il fatto che SOS abbia deciso di impegnarsi nuovamente con il club in conversazioni sul futuro del Liverpool e, si spera, nella ricerca di soluzioni praticabili in linea con gli interessi del club. Cercherò di convocare un primo incontro non appena gli impegni lo consentiranno».

Dopo il lancio della Super Lega, la reazione di SOS e di altri gruppi organizzati del Liverpool non era stata violentissima – come quella dei fan del Chelsea o del Manchester United –, ma in ogni caso al club era arrivata la richiesta di eliminare tutte le bandiere e i riferimenti presenti ad Anfield. Inoltre, anche dopo il fallimento del progetto iniziale, SOS si era espressa in maniera molto dura nei confronti della proprietà, in una nota ufficiale in cui hanno raccontato che «l’idea di una Super Lega separatista era stata una preoccupazione per molti anni, ma i nostri punti di vista sono stati ignorati: questo vuol dire che al momento non possiamo fidarci di ciò che dicono i proprietari e il consiglio direttivo del Liverpool. La relazione che pensavamo di avere era falsa, ma ora dobbiamo usare questa esperienza come catalizzatore per il cambiamento. Un vero cambiamento». Da qui è partito l’iter che ha portato all’apertura del tavolo di confronto con il board dei Reds.