Al Barcellona, Miralem Pjanic è già fuori dal progetto

L'ultima gara da titolare risale al 24 febbraio. Da allora, solo 12 (inutili) minuti contro il Psg.

Se il cambio di modulo varato da Koeman (difesa a tre, due esterni a tutta fascia e Busquets davanti alla difesa) ha permesso al Barcellona di recuperare oltre dieci punti all’Atlético Madrid, c’è anche da dire che non tutti i giocatori della rosa azulgrana ne hanno trovato giovamento. Il caso più eclatante è senza dubbio quello di Miralem Pjanic, che è stato completamente accantonato. I numeri sono eloquenti: l’ultima gara da titolare disputata dal centrocampista bosniaco risale al 24 febbraio 2021, era Barcellona-Elche (3-0) e Pjanic fu sostituito all’intervallo, quando il risultato era ancora sullo 0-0. Da allora, Pjanic non è più sceso in campo in una partita in Liga, e anzi gli unici minuti di calcio giocato gli sono stati concessi il 10 marzo, in occasione di Psg-Barcellona, quando Koeman l’ha inserito al posto di Pedri. Il cronometro segnava il minuto 78′, il tabellone diceva che catalani e parigini erano sull’1-1 dopo l’1-4 dell’andata in Catalogna. Insomma, è stata una passerella inutile.

Dopo la partita contro l’Elche, Pjanic è stato vittima di un piccolo infortunio alla caviglia che l’ha costretto a saltare due partite contro il Siviglia – quella di Liga e la semifinale d’andata di Copa del Rey. Dopo quello stop, è tornato subito a disposizione di Koeman, solo che nessuno se n’è accorto. Forse non se n’è accorto neanche Koeman: a parte i 12′ giocati contro il Psg, l’ex Juventus è rimasto in panchina in sei gare di Liga (contro Osasuna, Huesca, Real Sociedad, Valladolid, Real Madrid e Getafe), e infine non è stato convocato per la trasferta a Villarreal del 25 aprile; non ha partecipato neanche alla fase finale di Copa del Rey, alla grande rimonta contro il Siviglia nella semifinale di ritorno (3-0 ai supplementari dopo lo 0-2 dell’andata) e poi alla vittoriosa finale del 17 aprile (4-0) contro l’Athletic Bilbao.

Per Pjanic, è solo l’ultimo capitolo di un’avventura che, in realtà, era stata deludente fin dall’inizio. Al punto che, già a dicembre, aveva dichiarato (alla Gazzetta dello Sport) che si sentiva trascurato da Koeman: «Gioco poco, e sinceramente non riesco a capire il perché». In effetti, quella contro l’Elche è stata l’ultima delle sei partite cominciate di Liga dal primo minuto; in Champions la situazione era leggermente migliore, infatti Pjanic era stato schierato da titolare in tutte le sei gare del girone eliminatorio, ma poi il cambio modulo e gli ottimi risultati raggiunti hanno evidentemente suggerito a Koeman che il nuovo assetto – con Busquets, De Jong e Pedri – era il più funzionale per la sua squadra. In realtà, l’esautorazione di Pjanic va oltre questa preferenza: nel periodo in cui ha deciso di non utilizzarlo, il tecnico olandese ha concesso spazio sia a Ilaix Moriba (una partita da titolare, otto da subentrato) che a Riqui Puig (una gara da titolare, quattro da subentrato), due giovani prodotti della Masia. A questo punto, difficile pensare che Pjanic possa ancora far parte del progetto blaugrana, nonostante appena un anno fa sia stato acquistato per 60 milioni – seppure in uno “scambio” con Arthur, passato dal Barça alla Juve per 72 milioni.