Al Barcellona, Miralem Pjanic è già fuori dal progetto

L'ultima gara da titolare risale al 24 febbraio. Da allora, solo 12 (inutili) minuti contro il Psg.
di Redazione Undici
28 Aprile 2021

Se il cambio di modulo varato da Koeman (difesa a tre, due esterni a tutta fascia e Busquets davanti alla difesa) ha permesso al Barcellona di recuperare oltre dieci punti all’Atlético Madrid, c’è anche da dire che non tutti i giocatori della rosa azulgrana ne hanno trovato giovamento. Il caso più eclatante è senza dubbio quello di Miralem Pjanic, che è stato completamente accantonato. I numeri sono eloquenti: l’ultima gara da titolare disputata dal centrocampista bosniaco risale al 24 febbraio 2021, era Barcellona-Elche (3-0) e Pjanic fu sostituito all’intervallo, quando il risultato era ancora sullo 0-0. Da allora, Pjanic non è più sceso in campo in una partita in Liga, e anzi gli unici minuti di calcio giocato gli sono stati concessi il 10 marzo, in occasione di Psg-Barcellona, quando Koeman l’ha inserito al posto di Pedri. Il cronometro segnava il minuto 78′, il tabellone diceva che catalani e parigini erano sull’1-1 dopo l’1-4 dell’andata in Catalogna. Insomma, è stata una passerella inutile.

Dopo la partita contro l’Elche, Pjanic è stato vittima di un piccolo infortunio alla caviglia che l’ha costretto a saltare due partite contro il Siviglia – quella di Liga e la semifinale d’andata di Copa del Rey. Dopo quello stop, è tornato subito a disposizione di Koeman, solo che nessuno se n’è accorto. Forse non se n’è accorto neanche Koeman: a parte i 12′ giocati contro il Psg, l’ex Juventus è rimasto in panchina in sei gare di Liga (contro Osasuna, Huesca, Real Sociedad, Valladolid, Real Madrid e Getafe), e infine non è stato convocato per la trasferta a Villarreal del 25 aprile; non ha partecipato neanche alla fase finale di Copa del Rey, alla grande rimonta contro il Siviglia nella semifinale di ritorno (3-0 ai supplementari dopo lo 0-2 dell’andata) e poi alla vittoriosa finale del 17 aprile (4-0) contro l’Athletic Bilbao.

Per Pjanic, è solo l’ultimo capitolo di un’avventura che, in realtà, era stata deludente fin dall’inizio. Al punto che, già a dicembre, aveva dichiarato (alla Gazzetta dello Sport) che si sentiva trascurato da Koeman: «Gioco poco, e sinceramente non riesco a capire il perché». In effetti, quella contro l’Elche è stata l’ultima delle sei partite cominciate di Liga dal primo minuto; in Champions la situazione era leggermente migliore, infatti Pjanic era stato schierato da titolare in tutte le sei gare del girone eliminatorio, ma poi il cambio modulo e gli ottimi risultati raggiunti hanno evidentemente suggerito a Koeman che il nuovo assetto – con Busquets, De Jong e Pedri – era il più funzionale per la sua squadra. In realtà, l’esautorazione di Pjanic va oltre questa preferenza: nel periodo in cui ha deciso di non utilizzarlo, il tecnico olandese ha concesso spazio sia a Ilaix Moriba (una partita da titolare, otto da subentrato) che a Riqui Puig (una gara da titolare, quattro da subentrato), due giovani prodotti della Masia. A questo punto, difficile pensare che Pjanic possa ancora far parte del progetto blaugrana, nonostante appena un anno fa sia stato acquistato per 60 milioni – seppure in uno “scambio” con Arthur, passato dal Barça alla Juve per 72 milioni.

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