Il Bordeaux è vicino al fallimento, e i produttori di vino si stanno mobilitando per salvarlo

Il primo è stato Francois Pinault, ricchissimo imprenditore che però ha un problema: è anche il proprietario del Rennes.
di Redazione Undici
07 Maggio 2021

Il Bordeaux sta vivendo una stagione complicata e un momento storico ancor più delicato: la squadra allenata da Jean-Louis Gasset, ex tecnico in seconda di Laurent Blanc al Psg, non è ancora certa di rimanere in Ligue 1, in virtù dei suoi cinque punti di vantaggio sul Nantes terzultimo e delle sfide, ancora da giocare, proprio contro il Nantes e con il Reims, un altro club impegnato nella lotta per la salvezza. A rendere ancora più oscuro e incerto il futuro della società, è però la sua situazione finanziaria: la proprietà americana guidata da King Street, arrivata a Bordeaux nell’estate del 2018, ha annunciato il suo disimpegno, e ora  il club avrebbe bisogno di un’iniezione di circa 100 milioni di euro per ripianare i debiti – causati anche dalla pandemia – ed evitare il fallimento. In virtù di tutto questo, le quote del club sono state affidate al tribunale commerciale della città, che ha incaricato la celebre banca d’affari Rothschild di trovare un nuovo proprietario.

Salvare il Bordeaux non sarà un’operazione facile, ma un’occasione – o quantomeno una boccata d’ossigeno – potrebbe arrivare da uno dei settori imprenditoriali più prestigiosi della regione del Médoc: quello dei produttori di vino, ovviamente. Il primo è stato François Pinault, un facoltoso imprenditore che è proprietario di aziende come Gucci, Yves Saint Laurent e Balenciaga, che ha un patrimonio complessivo di oltre 50 miliardi di dollari e che possiede Château Latour, una delle aziende vinicole più prestigiose della zona, con sede a nord-ovest di Bordeaux. In una lettera pubblicata dal quotidiano Sud Ouest, Pinault si è detto disposto a dare il suo contributo, e ha chiesto ai suoi colleghi vigneron di fare altrettanto. Il vero problema è che Pinault non può esporsi più di tanto per un evidente conflitto di interessi: una delle società del suo portafoglio è lo Stade Rennais Football Club, meglio conosciuto come Rennes. Ovvero una squadra che milita in Ligue 1, proprio come il Bordeaux.

L’appello di Pinault, per quanto limitato dalle circostanze, almeno non è rimasto inascoltato. Pochi giorni dopo, un altro imprenditore vinicolo, Bernand Magrez, ha detto di essere disposto a sostenere finanziariamente il Bordeaux, e di aspettarsi che anche i suoi colleghi facciano altrettanto; dopo Magrez, è stata la volta di Romain Roux, che ha lanciato l’idea di un’asta per cui metterebbe a disposizione 10mila bottiglie del suo vino pregiato. I proventi, ovviamente sarebbero devoluti alla nuova proprietà del Bordeaux per risanare parte dei debiti. In una lettera aperta, pubblicata sul suo profilo Linkedin, Roux ha scritto che «i 13mila imprenditori vinicoli della zona, se lavorassero insieme, potrebbero risollevare le sorti del Bordeaux. Parliamo di una squadra e di una società che sono un patrimonio della nostra regione. Non è possibile che il Médoc abbia quattro club nella Top 14, il massimo campionato francese di rugby, e solamente una squadra in Ligue 1, che tra l’altro rischia anche il fallimento». Il Bordeaux, in effetti, è da tempo una squadra di secondo piano in Ligue 1: non vince il titolo nazionale dal 2009, la Coppa di Francia dal 2013, e non partecipa alle coppe europee dalla stagione 2018/19, quando fu eliminato nella fase a gironi dell’Europa League. Ora la situazione sta precipitando, a meno di un salvataggio dell’ultimo momento.

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