Sono passati vent’anni dal derby di Milano più incredibile di sempre

E non solo perché il Milan riuscì a battere l'Inter per 6-0.

Erano trascorsi solo tre minuti dal fischio d’inizio di Inter-Milan, quando Gianni Comandini sfruttò – con un sinistro preciso, in caduta, dall’interno dell’area di rigore – una galoppata di Serginho sulla sinistra, una delle tante che l’esterno brasiliano avrebbe fatto quella sera. Nessuno poteva sapere che quel derby sarebbe finito con un risultato record, il più rotondo di sempre nella storia della stracittadina milanese: 6-0 per i rossoneri. Fino ad allora, il margine più ampio (cinque gol a zero) era stato fissato dall’Inter, in una lontanissima sfida della Prima Categoria 1909-1910 giocata il 6 febbraio 2010, e poi dal Milan in un quarto di finale di Coppa Italia giocato l’8 gennaio 1998. Ancora oggi, è un record imbattuto. Forse imbattibile.

Sono passati vent’anni da quella partita, e il ricordo che è arrivato fino a noi è quello di un’umiliazione storica per l’Inter. Inevitabile che sia così, ma in realtà c’è tanto altro da raccontare sul derby dell’11 maggio 2001. Intanto, proprio la storia di Gianni Comandini: dopo il primo gol al terzo minuto, l’attaccante del Milan seppe ripetersi, sempre nel primo tempo, sempre su assist di Serginho, con un bellissimo colpo di testa in anticipo su Matteo Ferrari. Furono i suoi unici gol segnati col Milan in gare di Serie A. Il suo score totale con i rossoneri raggiunse quota tre, perché alla doppietta nel derby va aggiunta la rete realizzata nel preliminare estivo della Champions League 2000/01, in una gara dimenticata contro la Dinamo Zagabria. Inoltre, dopo quella partita, Comandini avrebbe segnato solamente altri sette gol in Serie A (tutti con la maglia dell’Atalanta) e alla fine si sarebbe ritirato ad appena 28 anni, nel 2005, dopo una serie di esperienze fallimentari tra Bergamo, Genova (sponda rossoblu) e Terni.

Oltre a Comandini, andarono a segno Shevchenko (doppietta anche per lui), poi Giunti e soprattutto Serginho, autore di una prestazione incredibile, dominante, come esterno di sinistra di un centrocampo a quattro composto da Gattuso, Giunti e da un 23enne Kakha Kaladze, schierato in un ruolo che non avrebbe mai più ricoperto in carriera, praticamente. La scelta di utilizzarlo come mediano fu di Cesare Maldini, subentrato a Zaccheroni a partire dal 14 marzo 2001: l’ex commissario tecnico dell’Italia scelse Rossi come portiere, Helveg, Costacurta, Roque Junior e Maldini in difesa, e poi Sheva e Comandini in avanti. Curiosamente, anche l’allenatore dell’Inter era stato ct della Nazionale Under 21: si trattava di Marco Tardelli, anche lui subentrato a stagione già iniziata, poche settimane dopo aver conquistato l’Europeo con gli Azzurrini di Pirlo, Baronio, Gattuso. In quel derby, il tecnico nerazzurro schierò la seguente formazione: Frey, Ferrari, Blanc, Simic, J. Zanetti, Farinós, Di Biagio, Dalmat, Gresko, Vieri, Recoba.

Quella sfida tra Inter e Milan viene – giustamente – ricordata come una gara tra due squadre dimesse, ma in realtà era una partita di grande importanza, non solo perché si trattava di un derby, ma perché entrambe erano ancora in corsa per entrare in Champions League. Alla vigilia della 30esima giornata, quindi a cinque gare dalla fine della stagione, Milan e Inter erano quinte a pari punti (44), con sei lunghezze di distanza dal Parma quarto in classifica. Grazie al clamoroso 6-0 nel derby, i rossoneri accorciarono le distanze, risalirono a meno tre dai gialloblu, ma alla fine non sarebbero riusciti a raggiungere la squadra di Ulivieri. Anzi, fu addirittura l’Inter a chiudere il campionato davanti ai rivali cittadini (51 punti contro 49). Per entrambe le squadre milanesi, però. la stagione fu considerata molto deludente, un vero e proprio fallimento, nonostante la qualificazione in Coppa Uefa.

In ogni caso, fu il preludio a un ritorno in grande stile: nell’estate 2001, il Milan acquistò Rui Costa, Inzaghi e Pirlo, scelse come allenatore Terim che poi sarebbe stato rimpiazzato da Ancelotti, in pratica diede il via a un grande ciclo di successi, culminato con i trionfi in Champions League del 2003 e del 2007. L’Inter, invece, azzerò e riscrisse il suo progetto per l’ennesima volta: poche settimane dopo il tonfo nel derby, Cúper accettò di sedersi in panchina e si ritrovò Toldo e Materazzi come nuovi arrivi. I grandi trionfi sarebbero arrivati solo alcuni anni dopo, ma di certo il baratro di quell’11 maggio 2001 non sarebbe più stato toccato. Sotto ci sono gli highlights, ma chiunque volesse rivedere la partita intera può farlo su Youtube, a questo link. Inutile specificare che il video Full Match è stato caricato dal canale ufficiale del club rossonero.