Robert Lewandowski ha rilasciato un’intervista al Times dal contenuto non banale: l’attaccante polacco del Bayern Monaco, uno dei migliori della sua generazione, ha detto che negli ultimi anni il calendario del calcio europeo e mondiale è stato troppo fitto e impegnativo, e che insistere su questa strada potrebbe causare dei problemi non solo ai giocatori, ma anche al movimento stesso. «Tante persone dimenticano che siamo uomini e non macchine», dice Lewandowsli. «Non possiamo giocare sempre al massimo delle prestazioni. In vista del futuro sarà un problema, perché un atleta non può stare al top per molti anni con questi ritmi. E se finora io e altri miei colleghi ci siamo riusciti, il calendario dei prossimi anni potrebbe rendere tutto ancora più complicato».
Lewandowski non è mai stato un giocatore fragile, tendente agli infortuni, eppure quest’anno anche lui ha dovuto pagare dazio: a marzo, dopo dieci mesi praticamente ininterrotti di partite ad altissimo livello, si è fatto male nel corso di Inghilterra-Polonia, match di qualificazione ai Mondiali 2022. Quell’incidente neanche tanto grave – ai legamenti del ginocchio – l’ha costretto a saltare la doppia sfida dei quarti di finale di Champions League, contro il Psg. Per il centravanti polacco, il problema si proietta soprattutto a lungo termine: «Posso capire una serie così lunga di partite si sia concentrata in questi due anni segnati dall’emergenza, ma qui parliamo dei prossimi cinque o dieci anni. Se teniamo questi ritmi, è inevitabile: la qualità delle partite diminuirà, perché i giocatori non possono mantenere standard così elevati di prestazione per tempi così lunghi. E questo, ovviamente, è un problema che non riguarda solo noi, ma anche i tifosi che amano il gioco».
Ci sono anche gli aspetti mentali ed emotivi, di cui tener conto. Uno di questi riguarda i legami affettivi : «Io cerco di passare ogni minuto del mio tempo libero con la famiglia. Solo che giochiamo ogni tre giorni, e viaggiamo tantissimo. Capisco che al termine della mia carriera avrò più tempo, lo accetto. Ma in questa stagione abbiamo avuto solo due settimane di pausa in estate, poi siamo tornati a prepararci per un nuovo campionato, per una nuova Champions League».