L’Ucraina di Shevichenko si è qualificata in maniera autorevole per gli Europei, è stata inserita in un girone non proprio impossibile (affronterà Olanda, Austria e Macedonia del Nord) e quindi può ragionevolmente coltivare l’obiettivo di superare la prima fase del torneo continentale. A pochi giorni dal debutto (in programma domenica 13 giugno ad Amsterdam contro l’Olanda), la rappresentativa ucraina è alle prese con un caso diplomatico a causa della sua nuova divisa da gioco, creata dall’azienda spagnola Joma: fin dalle prime immagini ufficiali del kit – pubblicate su Facebook da Andriy Pavelko, presidente della Federcalcio di Kiev – si percepiva chiaramente la presenza di una mappa stilizzata del Paese nella trama della maglia. Secondo Pavelko, «il disegno darà forza ai giocatori che combatteranno per l’Ucraina». Nulla di male, o di strano, se non fosse che i confini di questa cartina comprendono anche la Crimea e i territori filo-russi di Donetsk e Lugansk.
Si tratta di un caso politico-militare davvero spinoso: nel 2014, l’esercito russo ha invaso militarmente il territorio della Crimea e in seguito lo ha annesso alla Federazione Russa, per altro a seguito di un referendum dall’esito piuttosto controverso e contestato, dall’Ucraina ma anche dall’intera comunità internazionale; nello stesso periodo, anche i territori di Doneck e Lugansk hanno deciso di staccarsi da Kiev con una dichiarazione d’indipendenza unilaterale, creando due stati de facto con un limitato riconoscimento internazionale. Da allora il conflitto è ancora in corso, e secondo le stime ufficiali ha causato la morte di oltre 10mila soldati. In virtù di tutto questo, la scelta stilistica dell’Ucraina e dei designer di Joma non poteva di certo passare inosservata: il parlamentare russo Dmitry Svishchev ha definito l’operazione «una provocazione politica», e ha detto che «mostrare una mappa che includa dei territori russi è una decisione illegale». Per tutta risposta, la Uefa ha rilasciato una dichiarazione ufficiale alla BBC in cui spiega che «il nuovo kit della Nazionale ucraina, così come tutti quelli delle rappresentative di calcio che parteciperanno agli Europei, è stato approvato in assoluta conformità con i regolamenti della confederazione».
Il problema non riguarda solo la mappa con i confini “allargati”, presente sul kit home di colore giallo e su quelli da trasferta: dentro e dietro il colletto, sono presenti anche degli slogan piuttosto celebri in Ucraina, ovvero “Gloria all’Ucraina!” e “Gloria agli eroi!”. Si tratta di due frasi utilizzate comunemente nelle operazioni militari e nelle proteste popolari, prime tra tutte quelle che hanno portato nel 2014 alla destituzione del presidente filo-russo Viktor Yanukovych. Inoltre, secondo la ricostruzione storica di Maria Zakharova, portavoce del ministro degli Esteri della Federazione Russa, questi due slogan patriottici sarebbero stati usati da alcuni reparti ucraini filonazisti che, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, si schierarono contro Mosca e a favore delle truppe di Hitler. Anche per questo, spiega Zakharova, sono giunti fino ai giorni nostri in chiave anti-russa. «Gli organizzatori degli Europei e i tifosi di tutto il mondo», ha aggiunto Zakharova, «dovrebbero essere messi a conoscenza del fatto che l’Ucraina si stia facendo portavoce di frasi e quindi di valori appartenuti ai nazisti».