Ci sono stati e ci saranno sempre enormi dibattiti intorno all’assegnazione dei premi calcistici, soprattutto quelli individuali. In certi casi, però, le cose si fanno presto e bene: il riconoscimento di gol più bello di Euro 2020 è un caso del genere, perché doveva essere consegnato a Patrik Schick. Il suo colpo di genio da centrocampo nel match contro la Scozia, un tiro di prima intenzione che si è infilato in porta dopo aver disegnato una traiettoria di oltre cinquanta metri, una traiettoria forte eppure arcuata, è stato scelto come Uefa Euro 2020 Goal of the Tournament. Il sito della Uefa, in una nota ufficiale, ha spiegato che «quasi 800mila voti sono stati espressi in poco più di 24 ore dopo una prima selezione operata dei dieci migliori gol del torneo». Questa prima scrematura è stata fatta da un team di osservatori esperti, composto da ex calciatori e/o allenatori: tra questi, ci sono David Moyes, Robbie Keane, Esteban Cambiasso e Fabio Capello.
Ovviamente il gol di Schick è solo una delle meraviglie presenti in classifica: la Uefa non ha diramato una classifica ufficiale sotto la prima posizione, ma ci sono dei gol davvero memorabili, per esempio quello di Pogba contro la Svizzera, l’esterno destro di Modric (ancora) contro la Scozia, la punizione di Damsgaard nella semifinale contro l’Inghilterra. Ci sono anche due reti dell’Italia campione d’Europa: quella realizzata da Insigne contro il Belgio e quella messa a segno da Chiesa nella semifinale contro la Spagna.
Schick è stato uno dei migliori giocatori degli Europei, ben questo splendido exploit: ha segnato cinque gol (come Cristiano Ronaldo), due contro la Scozia, uno contro la Croazia, uno contro l’Olanda e uno contro la Danimarca, e con queste marcature ha permesso alla Repubblica Ceca di arrivare fino ai quarti di finale, miglior risultato della Nazionale ceca dai tempi di Euro 2012. Alla fine, Schick e compagni sono stati eliminati dalla Danimarca, ma il loro percorso in questi Europei resterà nella memoria dei tifosi. E forse permetterà all’ex attaccante di Roma e Sampdoria di recuperare – almeno in parte – la dimensione di grande talento un po’ appannata da alcune stagioni non proprio positive. A 25 anni, forse, c’è ancora la possibilità di recuperare il tempo perduto.