Nel 2019, nel torneo disputato tra Stati Uniti e Costa Rica, era stato il turno del Messico, che aveva conquistato la sua undicesima Gold Cup, ossia il trofeo continentale centro-nordamericano. Quest’anno, nell’edizione giocata interamente in Usa, la Nazionale a stelle e strisce ha avuto la sua rivincita, battendo 1-0 proprio il Messico. Per gli Usa è il terzo trionfo nelle ultime cinque edizioni, che porta le vittorie complessive a 7. ancora lontane, dunque, le undici del Messico, se contiamo anche il campionato Concacaf.
Gli Usa hanno vinto nei novanta minuti regolamentari tutte le partite che avevano giocato, fino alla finale: qui sono stati costretti ai tempi supplementari, e il solo gol necessario alla vittoria è stato di Miles Robinson al minuto 117. Anche il Messico non aveva avuto grossi problemi, eccetto una mezza falsa partenza nella gara inaugurale contro Trinidad and Tobago.
In semifinale, a sorpresa, è arrivata la nazione ospite, ovvero il Qatar. Già vincitore del torneo asiatico, il piccolo emirato ha espresso anche il capocannoniere del torneo, Almoez Ali, attaccante sudanese naturalizzato qatariota che gioca dal 2016 nell’Al-Duhail ed era stato, nel 2019, già miglior marcatore proprio della Coppa d’Asia. Sono in molti i nazionali qatarioti naturalizzati: da Madibo, di origini maliane, a Muntari, nato ghanese, passando per Waad, di natali iraqeni, Boudiaf, algerini, Ró-Ró, portoghesi.
Gli Usa non schieravano alcuni dei migliori giocatori, come Christian Pulisic, in “vacanza” dopo la Concacaf Nations League, Gio Reyna, e nemmeno Weson McKennie. Il Messico, nonostante il centrocampista dell’Atlético Madrid Héctor Herrera, nominato miglior giocatore del torneo, non è riuscito a bissare la coppa del 2019.