A soli 29 anni, Jack Wilshere sta pensando di ritirarsi

Era uno dei talenti più scintillanti del calcio inglese, ora è di nuovo svincolato dopo la fine dell'esperienza al Bournemouth.
di Redazione Undici 26 Agosto 2021 alle 15:01

L’ultima squadra di Jack Wilshere è stata il Bournemouth, nella Championship inglese: 17 presenze in gare ufficiali e due gol da gennaio a giugno 2021, poi la scadenza del contratto e il ritorno tra gli svincolati. E ora, quasi due mesi dopo, Wilshere sta vivendo di nuovo l’incubo di non riuscire a trovare una nuova sistemazione. Al punto da valutare la possibilità di smettere col calcio giocato, a soli 29 anni. È stato lo stesso Wilshere ad ammettere che sì, sta effettivamente pensando di ritirarsi: in un’intervista rilasciata a The Ahtletic, il centrocampista inglese ha detto che «l’idea di dire basta mi passa spesso per la testa: quando sei sotto contratto con un club, ti svegli ogni mattina e sai che devi allenarti per mantenere il tuo posto in squadra o per guadagnartelo, per dimostrare all’allenatore che sei pronto per giocare nel weekend successivo. Oggi io mi alzo tutte le mattine per allenarmi, ma lo faccio da solo. E quindi non ho, non posso avere la stessa motivazione».

Wilshere è rimasto per la prima volta senza squadra il 5 ottobre 2020, quando ha deciso di rescindere il suo contratto con il West Ham. Avrebbe compiuto 29 anni dopo tre mesi, ed era già considerato un giocatore di cui disfarsi, nonostante le premesse di inizio carriera, quando era considerato uno dei talenti più promettenti del calcio inglese. Poi, però, gli infortuni l’hanno costretto a rivedere i suoi piani: il primo stop lungo è arrivato nell’estate 2011, a causa di un problema alla caviglia; le numerose ricadute e un successivo intervento al ginocchio lo costringono a saltare l’intera stagione successiva, quella che avrebbe dovuto sancire la sua affermazione definitiva dopo gli scintillanti esordi con i Gunners. Da allora, in pratica, non è mai tornato al rendimento ottimale, anzi la sua forma fisica è parsa sempre più scadente. Per tentare di recuperarlo, Wenger l’ha ceduto in prestito al Bournemouth, alla vigilia della stagione 2016/17, dopo aver giocato tre gare agli Europei con l’Inghilterra di Hodgson. Anche quell’esperienza si è rivelata deludente, così come l’ultimo tentativo fatto in extremis da Wenger: 38 presenze stagionali – tra Premier League, Europa League e Coppa di Lega – nella stagione 2017/18, l’ultima del manager francese a Londra. L’arrivo di Emery e l’addio ai Gunners sono stati l’inizio della fine: Wilshere è stato ceduto al West Ham perché non avrebbe fatto parte del progetto del tecnico spagnolo, e nella sua squadra del cuore è stato di nuovo falcidiato dagli infortuni – appena 18 partite nelle due stagioni con gli Hammers.

Nell’intervista a cuore aperto rilasciata a The Athletic, Wilshere ha detto che i suoi veri problemi sono iniziati proprio quando ha deciso di trasferirsi al West Ham: «Non avrei dovuto farlo, e il West Ham non c’entra niente: semplicemente, sarei dovuto rimanere all’Arsenal. Mi sono fatto prendere dalla foga di voler giocare da titolare, pensavo che a 28 o 29 anni sarei stato al culmine della mia carriera, che avrei voluto e dovuto sfruttare quel momento. Pensavo di poter giocare in un top club, per la Nazionale inglese, ma purtroppo non è andata così». Wilshere si è detto «pronto per un’esperienza all’estero, a vivere qualcosa di diverso», ma è anche cosciente di non voler più «aspettare e aspettare, arrivare a gennaio e poi essere certo di aver perso un’altra stagione: mi sento come se stessi sprecando il mio tempo»; ha sentito di essere stato escluso dal mondo del calcio «perché tutti dicono che ho una condizione fisica deficitaria, perché sono destinato a infortunarmi, o a giocare poco più di cinque partite: non è così, il mio ultimo infortunio serio risale a gennaio 2020, poi c’è stato il lockdown e da allora non sono riuscito a tornare davvero in forma perché non ho avuto la possibilità di giocare». Suo figlio Archie («un appassionato totale, uno che sa tutto di calcio») gli chiede spesso perché non riesce a trovare un club: «Io non so cosa rispondergli, sinceramente. Come gli spiego quello che mi sta succedendo?».

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