I tifosi del Bayern hanno presentato una mozione contro la sponsorizzazione di Qatar Airways

Dopo anni di proteste, ora l'accordo con la compagnia aerea dell'emirato potrebbe non essere rinnovato.

Da tempo i tifosi del Bayern Monaco si sono schierati apertamente contro il contratto di partnership siglato dal club bavarese con Qatar Airways, la compagnia aerea di bandiera dell’emirato. Per tutta la durata dell’accordo – che scadrà a giugno 2022 – i gruppi organizzati dell’Allianz Arena hanno esposto striscioni di protesta nei confronti della dirigenza, sottolineando come la loro squadra non dovesse ricevere i «soldi insanguinati del Qatar». Per i tifosi bavaresi, che hanno una matrice progressista e operaia storicamente riconosciuta, il mancato rispetto dei diritti umani e del lavoro nello stato arabo avrebbe dovuto scoraggiare una collaborazione diretta tra il governo e la loro società.

Ora questo sentimento ha trovato una sponda importante all’interno della dirigenza: secondo quanto riportato dal quotidiano The Independent e da Felix Tasmut, giornalista di DW, un membro del club ha presentato una mozione per convincere il board a non rinnovare la sponsorizzazione con Qatar Airways. Nel corso dell’assemblea in calendario per novembre, tutti i dirigenti decideranno se approvare o meno quanto richiesto da questo loro collega non meglio identificato, ma anche – come detto – dai tifosi. Oltre a esporre gli striscioni di cui abbiamo già parlato, i gruppi organizzati a supporto del Bayern hanno anche organizzato diversi incontri con lavoratori migranti che hanno subito abusi in Qatar; nel corso di questi eventi, sono stati invitati anche dei politici bavaresi perché potessero fare pressioni sugli amministratori del Bayern.

Nella mozione si legge chiaramente che il Bayern «non dovrebbe più lavorare con il Qatar per via dei seguenti motivi: la situazione dei diritti umani nel Paese, i diritti delle donne, i diritti dei lavoratori, i diritti LGBT+, la libertà di stampa e il sostegno ai gruppi terroristici. Non possiamo più tacere sulla situazione in Qatar. Rimanere in silenzio è una dichiarazione politica che mostra che siamo indifferenti alle violazioni dei diritti umani. E questo danneggia la reputazione del club, dimostra che non è più all’altezza della sua funzione di guida nei confronti della comunità. Il Bayern non è un club come gli altri: è sempre stata una società unica, di grande successo, e non possiamo continuare a crescere e a vincere con dei soldi di cui potremmo e dovremmo vergognarci». Affinché la mozione possa essere accolta, è necessario che i due terzi dei membri presenti all’assemblea generale votino a favore: nell’ultima riunione plenaria, del 2019, sono intervenuti circa 6000 soci (su 300mila complessivi), ma la richiesta di includere i principi ONU dei diritti umani nello statuto del club non fu approvata. Ora, però, le cose potrebbero andare diversamente.