L’anno incredibile della Nazionale canadese

Dopo un interminabile anonimato, i Canucks sono tornati a essere competitivi. Al punto da essere la rappresentativa che ha segnato di più nel 2021.

Dal punto di vista calcistico, il Canada è sempre stato un Paese a dir poco marginale: la Nazionale dei Canucks si è qualificata per una sola volta ai Mondiali (nel 1986), ha vinto due edizioni della Gold Cup (la prima nel 1985, la seconda nel 2000) e non è mai andata oltre il 40esimo posto nel Ranking Fifa, apice raggiunto nella compilazione del dicembre 1996. Ora è al 48esimo posto, e già questo basterebbe a individuare il momento attuale come un possibile periodo d’oro. Ma c’è molto, molto altro: la squadra guidata dal ct inglese John Herdman – ex selezionatore della rappresentativa femminile, che nel frattempo ha vinto l’oro olimpico a Tokyo – è terza in classifica ed è l’unica imbattuta nel girone finale delle qualificazioni mondiali Nord e Centro-americane, ha sette punti di vantaggio sulla quinta (la Costa Rica) e due lunghezza sulla quarta (Panama); mancano ancora sette partite alla fine del raggruppamento ma si tratta già di un risultato di rilievo, considerando l’andamento negativo degli ultimi anni. Per la cronaca: in Qatar andranno le prime tre classificate, mentre la quarta disputerà uno spareggio intercontinentale.

Il grande 2021 del Canada, però, va decisamente oltre: considerando l’intero anno solare, il Canada infatti è la Nazionale più prolifica del mondo con 53 gol in 18 partite disputate. In questa particolare classifica, i Canucks sono davanti alla Germania (50 gol in 16 partite), alla Danimarca (45 gol in 17 partite) e all’Olanda (44 gol in 15 partite). Certo, nel conteggio pesano molto alcune gare vinte largamente contro squadre a dir poco modeste (nella prima fase di qualificazione ai Mondiali, le sfide contro le Isole Cayman e Aruba sono finite 11-0 e 7-0, rispettivamente), ma non è un caso il Canada sia rimasto imbattuto anche contro Messico e Stati Uniti nel girone di qualificazione per Qatar 2022. Nella Gold Cup che si è svolta a luglio, Alphonso Davies e compagni sono stati eliminati solo in semifinale dal Messico, tra l’altro solo all’ottavo minuto di recupero della ripresa, al termine di una gara molto equilibrata. Era dal 2007 che il Canada non raggiungeva la semifinale nel massimo torneo sub-continentale.

Il nome più importante del roster canadese l’abbiamo già fatto, e ovviamente è quello di Alphonso Davies. Oltre al formidabile terzino del Bayern Monaco, c’è però tutto un gruppo di giocatori di buonissime prospettive, non solo per il calcio nordamericano ma anche per quello europeo: il 21enne Jonathan David è stato scelto come erede di Osimhen al Lille e in questa stagione ha già segnato nove gol tra Ligue 1 e Champions League; Cyle Larin ha 26 anni e gioca da un anno in Turchia, col Besiktas; il 22enne Tajon Buchanan è uno dei migliori centrocampisti della MLS, e il suo club – i New England Revolutions – ha già annunciato il suo trasferimento al Club Bruges, a partire dal primo gennaio 2022. Anche Stephen Eustáquio (centrocampista di 24 anni del Paços Fereira) e Alistair Johnston (23enne terzino del Nashville SC) hanno mostrato buone qualità, all’interno di una squadra multietnica, in cui trovano spazio molti giocatori che – proprio come Alphonso Davies – non sono nati in Canada ma poi hanno acquisito la nazionalità e l’eleggibilità per essere convocati nella rosa dei Canucks. Che non sono mai stati così competitivi, e hanno tutta l’intenzione di continuare su questa strada, anche in vista dei Mondiali 2026 – che saranno co-ospitati dal Canada insieme con Stati Uniti e Messico.