Il proprietatio di Rojadirecta rischia di andare in carcere per quattro anni

Igor Seoane Miñán ha guadagnato svariati milioni di euro con il sito di streaming illegale più famoso di sempre.

Il nome di Igor Seoane Miñán non è molto famoso, ma in realtà tutti gli appassionati di calcio sono entrati a contatto con lui, o comunque con la sua creatura, almeno una volta nella vita. Miñán è infatti l’inventore di Rojadirecta, probabilmente il sito illegale di calcio in streaming più famoso di sempre. Proprio in virtù del fatto che Rojadirecta era una piattaforma illegale, Miñán sarà imputato un processo per furto di proprietà intellettuale: il Tribunale di La Coruña ha chiuso le indagini a suo carico e ha disposto l’apertura di un procedimento penale nei confronti del proprietario di Puerto 80 Projects, la società detentrice del dominio Rojadirecta. Non è stata ancora individuata una data per l’inizio del processo, ma nel frattempo è stata fissata una cauzione: quattro milioni di dollari. Il pubblico ministero potrebbe chiedere una pena detentiva di quattro anni per Miñán, mentre alcuni suoi collaboratori rischiano fino a due anni e tre mesi di carcere.

Miñán è stato anche accusato di «aver ottenuto dei profitti e causato dei danni di speciale importanza economica». Il riferimento dell’accusa va ovviamente agli utenti sottratti alle piattaforme legali – Mediapro e La Liga, detentori dei diritti televisivi del campionato spagnolo, auspicavano una pena di sei anni e una multa di sei milioni di euro – ma anche a svariati milioni di euro incassati convogliando il traffico di Rojadirecta su siti di scommesse, e/o con la pubblicità ospitata sul portale. Gli atti giudiziari hanno dimostrato un reddito di oltre 11 milioni di euro in uno dei conti bancari intestati a Puerto 80 Projects.

L’origine di Rojadirecta risale al 2005: allora Miñán aveva appena 21 anni, ma era già conosciuto come un vero e proprio genio dell’informatica. Dieci anni dopo, secondo un’indagine pubblicata dal quotidiano El Mundo, l’attività del sito creato da Miñán aveva causato perdite per oltre 509 milioni di euro annui alle aziende televisive spagnole. Nel frattempo, aveva già iniziato e vinto una lunga battaglia legale con Google: il motore di ricerca americano l’aveva citato in giudizio perché alcuni domini molto simili registrati in Spagna (per esempio gogle.es e gmal.com) risultavano intestati a lui e/o alle sue società. Alla fine il tribunale spagnolo gli diede ragione: la sua idea, semplice ma efficacissima, era quella di sfruttare gli errori di battitura degli utenti e generare traffico –  e quindi profitti – sui suoi siti.

La creazione di Rojadirecta è avvenuta per un’esigenza personale: Miñán era ed è un grande tifoso del Barcellona, ma quando iniziò a studiare economia in un’università catalana non aveva la possibilità di seguire le partite da casa, com’era abituato. Per questo pensò di creare un sito che permettesse a tutti, gratuitamente, di guardare il calcio – e poi anche gli altri sport – ovunque si trovassero. Nel corso degli anni, inevitabilmente, ha dovuto affrontare una lunga serie di processi a suo carico, di sequestri e chiusure di domini. Ora il rischio è ancora più grande: quattro anni di carcere.