Moussa Diaby si è preso la scena

Il talento francese ha mostrato i suoi progressi nella partita contro l'Atalanta.

Dopo il primo lockdown, nell’estate 2020, tutti i giornalisti tedeschi al seguito del Bayer Leverkusen parlavano (giustamente) della qualità enorme e della maturità di Kai Havertz, ma anche dell’improvvisa comparsa di un altro talento eccezionale: il 17enne Florian Wirtz. In quegli stessi giorni, il direttore sportivo del club tedesco, Simon Rolfes, rilasciava un’intervista allo Spiegel in cui non parlava delle due stelline più brillanti, ma di una terza grande promessa offensiva del Bayer: Moussa Diaby. «Ha ravvivato il nostro gioco sugli esterni», spiegava Rolfes. «E credo che non abbiamo visto che una minima parte delle sue grandi qualità: ha davvero grandi margini di miglioramento». A quasi due anni di distanza, quella profezia si è avverata: Moussa Diaby si è preso la scena, è diventato uno dei laterali offensivi più forti e imprevedibili d’Europa, ma soprattutto ha ampliato in maniera notevole il suo gioco.

Già all’epoca dell’intervista di Rolfes, Diaby era l’esterno offensivo che effettuava più dribbling in tutta la Bundesliga. Oggi il 22enne attaccante francese è ancora una funambolica e rapidissima ala moderna, un calciatore che sembra in grado di passare attraverso gli avversari grazie ai suoi scatti brucianti e ai suoi giochi di gambe imprendibili, ma è anche qualcosa di più. Parlano i numeri: nelle sue prime due annate al Bayer aveva accumulato 18 gol complessivi in tutte le competizioni, mentre nella stagione in corso è già a quota 16, di cui 12 in Bundesliga e quattro in Europa League. Nel frattempo, il contributo creativo non è diminuito, anzi: i nove assist messi a referto nel 21/22 sono perfettamente in linea con quanto avvenuto in passato – in totale ha servito 32 passaggi decisivi.

Diaby può giocare indifferentemente su entrambe le fasce, anche se Gerardo Seoane – il tecnico svizzero assunto dal Bayer Leverkusen nell’estate 2021 – preferisce schierarlo a destra, a piede invertito, per sfruttare la sua capacità di rientrare sul mancino e puntare la porta. Esattamente come successo nel match contro l’Atalanta di Europa League, in occasione del gol del 2-3. Anche così si spiega la sua crescita dal punto di vista realizzativo, ma la verità è che l’esplosione di Diaby è semplicemente frutto di un mix tra puro talento e un contesto adatto alle sue caratteristiche: anche con Bosz, allenatore olandese amante del calcio d’attacco, l’ex esterno del Psg aveva mostrato di sentirsi a suo agio. L’arrivo di Seoane ha finito per radicalizzare il Bayer dal punto di vista offensivo, trasformandolo in una squadra a dir poco sbarazzina nel suo stile di gioco: considerando le cinque leghe top in Europa, solo Bayern, Liverpool, Manchester City e Borussia Dortmund hanno realizzato più gol del Leverkusen (64 in 25 partite); lo stesso tecnico svizzero ha detto chiaramente che per lui «è necessario avere coraggio nel modo in cui affronti le partite, per questo sono un amante del calcio d’attacco».

Come Diaby, anche un altro giocatore ha beneficiato di questo approccio iperoffensivo al gioco: si tratta di Patrik Schick, già arrivato a quota 20 gol in questa stagione – e da qualche settimana è fermo per infortunio. Oltre alle grandi prestazioni in questa stagione, Diaby e Schick hanno un altro punto in comune: entrambi sono stati incompresi e quindi rigettati dal calcio italiano. La storia di Schick tra Sampdoria e Roma la ricorderete tutti, quella di Diaby è un po’ più oscura, anche se essenzialmente diversa: quando era uno dei tantissimi talenti che non riuscivano a trovare spazio nel Psg delle stelle, l’esterno francese accettò di trasferirsi in prestito a Crotone. Era la seconda metà della stagione 17/18, sulla panchina del club calabrese sedeva Walter Zenga e a Diaby furono concesse solamente due presenze, di cui una da titolare contro la Juventus, per un totale di 69 minuti di gioco.

Poche settimane dopo, Thomas Tuchel decise che Diaby sarebbe entrato nelle rotazioni del Psg, e infatti nella stagione successiva Diaby mise insieme 34 gare (di cui 13 da titolare) con la squadra di Mbappé e Neymar. Magari anche a Crotone avrebbe potuto avere lo stesso spazio, magari Zenga avrebbe potuto provarci, dargli più fiducia, oppure la sua esperienza in Italia era effettivamente arrivata troppo presto. Oppure, molto più semplicemente, la Bundesliga e il Bayer Leverkusen erano il contesto adatto perché il suo talento potesse iniziare a manifestarsi e poi ad alimentarsi nel modo giusto. Fino al punto da convincere Didier Deschamps a convocarlo in Nazionale – ha esordito a settembre 2021, ed è già a quota quattro presenze.

Il gol realizzato contro l’Atalanta

Contro l’Atalanta il suo primo tempo non è stato brillantissimo, ma poi nella ripresa Seoane ha capito che doveva aprirgli il campo, dargli più spazio, così ha tolto un attaccante (Alario) per inserire un difensore (Kossounou): a quel punto, Diaby ha avuto maggiori possibilità di andare in isolamento contro i difensori avversari, di attirarli sulla fascia e poi superarli con le sue accelerazioni e i suoi dribbling saettanti. Dal video appena sopra non si può vedere né dedurre, ma il suo gol è arrivato forse nel momento migliore dell’Atalanta, quando la squadra di Gasperini avrebbe meritato di andare sul 4-1, piuttosto che subire il 3-2. Nelle immagini, però, si percepiscono l’intelligenza nel capire dove rimbalzerà il pallone, la scaltrezza nell’impossessarsene, una rapidità e una tecnica fuori dal comune. E poi, dulcis in fundo, la sensibilità che serve per mettere la palla all’angolino, dove Musso non può arrivare. Tutto molto interessante, anche per squadre con ambizioni superiori rispetto a quelle del Bayer Leverkusen. Il destino di Diaby, in questo senso, sembra davvero segnato: avrà di nuovo l’occasione per mettersi alla prova ai massimi livelli. È solo questione di tempo, e neanche così tanto in verità.