#WeAllAreFootball, il nuovo manifesto del Milan per un calcio senza conflitti di genere

Dieci punti fondamentale per un modello reale di Gender Equality, anche e soprattutto nello sport.

La gender equality è un obiettivo da raggiungere al più presto, in tutti gli ambiti della nostra società. Lo sport, in questo senso, può farsi promotore di modernità e inclusione, grazie alla sua risonanza mediatica. Ed è per questo che il Milan ha redatto un #WeAllAreFootball, manifesto in dieci punti per mitigare la conflittualità di genere nel mondo del calcio e dello sport. Con questo documento, il club rossonero – da sempre impegnato nella promozione dell’uguaglianza di genere a tutti i livelli – si invita ad applicare principi e atteggiamenti che possono fare la differenza nella vita di tutti i giorni.

Tra i punti più importanti del manifesto ci sono il rispetto, il dialogo, l’importanza del lavoro di squadra e di saper gestire bene le situazioni equivoche, quelle che possono ferire le persone intorno a noi. Del resto la Gender Equality è un tema sensibile e che richiede attenzione: secondo quanto riportato dal network Women in Football, autore di una ricerca specifica sul tema, due donne su tre che lavorano sul calcio sono state testimoni di episodi di sessismo durante la loro attività quotidiana; di queste, solo una su otto l’ha poi riportato al di fuori del contesto lavorativo. Inoltre, sempre secondo le rilevazioni di Women in Football, la metà delle donne che lavorano nel calcio percepisce di esser giudicata principalmente per il proprio aspetto, piuttosto che per le proprie competenze o abilità, con il timore che la trasformazione estetica dovuta al passare degli anni possa avere un impatto sulla propria carriera.

L’iniziativa #WeAllAreFootball si propone proprio di combattere perché tutte queste situazioni possano essere cancellate. Anche per questo Elisabet Spia, Sport Director della Prima Squadra Femminile del Milan, ha voluto avvalersi di un dialogo proficuo con diverse figure professionali di alto spessore – Alessandra Kustermann, Presidente di SVS Donna Aiuta Donna Onlus, Simona Lanzoni, Vicepresidente di Pangea Onlus, e Cristiana Capotondi, Capodelegazione della Nazionale Femminile – per individuare i temi e i contenuti del manifesto. «Abbiamo iniziato un percorso importante», ha spiegato Spina, «per permettere alle ragazze e al nostro staff di continuare a lavorare in un ambiente sicuro e tutelato; vogliamo inoltre sensibilizzare tutti i nostri stakeholder rispetto all’importanza della prevenzione dei fenomeni di conflittualità di genere». Sulla base dei principi inclusi all’interno di #WeAllAreFootball, il club rossonero ha avviato diverse iniziative concrete per garantire a tutti i dipendenti e tesserati delle condizioni di lavoro sempre più sicure e appropriate: interventi diretti su infrastrutture e logistica per limitare il rischio di incorrere in situazioni di disagio, e poi incontri e percorso con psicologi ed educatori per alimentare rapporti sani e fondati sul confronto costruttivo. Il tutto rientra all’interno del più ampio manifesto RespAct per equità sociale, uguaglianza e inclusività, fonte di tutte le iniziative di responsabilità sociale del Milan. Tra queste troviamo il programma di incontri didattici “Tutti i Colori dello Sport” e “SHE”, il nuovo format di Milan TV basato su interviste a personaggi femminili in merito alla loro vita, alla loro carriera e a temi di inclusione.