Aubameyang ha segnato nel Clásico e ha esultato con una sfera del drago

Evidentemente il centravanti del Barcellona è un appassionato di Dragon Ball.

Il Barcellona sta vivendo un momento magico, sublimato nell’incredibile 0-4 con cui ha battuto il Real Madrid in un Clásico segnato fin dal calcio d’inizio. L’arrivo di Xavi e dei nuovi acquisti di gennaio – Adama Traoré, Ferrán Torres e Pierre Aubameyang – ha rivoltato la stagione della squadra azulgrana come un calzino, e forse ha dato il via a un progetto che la riporterà al vertice del calcio spagnolo ed europeo. Nella sfida del Bernabéu, le marcature sono state aperte da Aubameyang, bravissimo ad anticipare Militão di testa su un cross dalla destra di Dembélé; Araujo e Ferrán Torres hanno permesso ai catalani di andare sul 3-0 già dopo due minuti della ripresa, poi è arrivata la seconda rete di Aubameyang, con un bel pallonetto a scavalcare Courtois dopo una bella azione in verticale rifinita ancora da Ferrán. Proprio dopo il secondo gol, l’ex centravanti dell’Arsenal ha esultato in modo strano, mostrando al pubblico una piccola palla di colore arancione, che a molti fan del manga e anime Dragon Ball avrebbe ricordato le sfere del drago, l’elemento intorno a cui Akira Toriyama ha costruito le storie di tutti i personaggi della sua opera – a partire da Bulma e Goku, che all’inizio dell’intreccio partono alla ricerca delle sette sfere intorno al mondo.

Ecco, gli amanti di Dragon Ball non si sono sbagliati: quella era davvero una sfera del drago. È stato lo stesso Aubameyang a spiegarlo: secondo una dichiarazione raccolta dal quotidiano catalano Sport, l’attaccante del Barça ha mostrato quello che era «il regalo di un mio amico» perché «si tratta di una sfera con cui puoi esprimere qualunque desiderio, ed esso viene realizzato. Volevo vincere e dedicare un mio gol ai miei nonni, che oggi non ci sono più». È andata esattamente così, anche se ci sono un po’ di imprecisioni sparse. In Dragon Ball, infatti, non basta recuperare né mostrare una sfera del drago perché Shenron, questo è il nome del drago magico, realizzi un desiderio: ne servono infatti sette, che possono essere cercate e riunite da chiunque. Dopo aver risvegliato il drago, queste sfere si trasformano prima in pietre e poi vengono sparpagliate in tutto il pianeta; solo dopo un certo lasso di tempo recuperano il loro potere e possono essere recuperate e “riattivate”. Inoltre, Aubameyang ha mimato un gesto visto spesso nel manga e nell’anime di Toriyama, che però non c’entra niente con le sfere magiche: indice e medio sulla fronte permettono ai personaggi di Dragon Ball di teletrasportarsi in qualsiasi luogo del pianeta.

Ovviamente stiamo parlando di tecnicismi, di chicche per appassionati. Il senso del gesto è piuttosto chiaro, così come è diventato di dominio pubblico anche il nome dell’amico che ha regalato la sfera del drago ad Aubameyang: si tratta di Alejandro Nicolas, un tatuatore che lavora spessissimo con i giocatori del Barcellona – negli anni ha stretto rapporti con Jordi Alba, Anche Marc Bartra, Ivan Rakitic, David Villa – e che prima del Clásico aveva postato una storia con Aubameyang e una sfera del drago. Secondo la ricostruzione di Sport, Nicolas era sugli spalti del Bernabéu e ha passato l’oggetto all’attaccante del Barça subito dopo il gol, così che potesse esultare come da programma.