Pochi mesi fa, a novembre 2021, il Borussia Dortmund ha redatto e pubblicato un manifesto relativo alle tradizioni del club. Secondo quanto deliberato dagli organi di amministrazione e controllo, i valori identitari del club – e quindi il nome, i colori e il logo della squadra – non potranno più essere modificati in alcun modo, resteranno sempre uguali a loro fino alla fine dei tempi – o fino a quando non verrà avviato un procedimento interno per cancellare questa regola, il che renderebbe tutto più farraginoso. Di conseguenza, il Borussia sarà sempre giallonero, si chiamerà sempre Ballspielverein Borussia 09 e.V. Dortmund – questo il nome completo – e avrà sempre il logo con l’acronimo BVB e il numero 09 (contrazione di 1909, anno di fondazione della società). Una scelta netta, dovuta anche alle pressioni dei tifosi e a una storia che non tutti conoscono, o ricordano: negli anni Settanta, un accordo di sponsorizzazione portò il Borussia a vendere letteralmente il suo logo a un’azienda.
Tutto cominciò nel 1972, quando il Borussia retrocesse per la prima volta in seconda divisione. L’esperienza in Zweite durò fino al 1976, ma nel frattempo la società dovette affrontare anche una profonda crisi economica. In vista del ritorno in Bundes, per aumentare le entrate, i dirigenti decisero di stipulare un accordo di partnership con Samson, un’azienda produttrice di tabacco che aveva un leone stilizzato come logo. Era la prima volta che il Borussia applicava uno sponsor sulla sua maglia. Basta riguardare a foto in alto per capire cos’è successo: la scritta Samson è effettivamente comparsa sulle casacche giallonere del Borussia, ma poi l’azienda partner ha convinto i dirigenti a cambiare il logo e a inserire il leone al posto dell’acronimo BVB, che era stato introdotto nel 1919. In cambio, secondo quanto riporta il sito ufficiale della squadra tedesca, Samson avrebbe versato circa 500mila marchi all’anno.
Inutile aggiungere che i tifosi del Borussia insorsero e protestarono molto, anche perché l’intera operazione fu suggellata da un dono molto particolare: Samson regalò al BVB e al suo allenatore del tempo, Otto Rehhagel (lo stesso Rehhagel che nel 2004 avrebbe portato la Grecia a vincere gli Europei), un cucciolo di leone che fu chiamato Sambo. Qui, sull’account di un gruppo cileno di tifosi del Borussia, c’è la testimonianza fotografica della presenza di Sambo al campo di allenamento di Dortmund. L’avventura congiunta di Samson e di Rehhagel si concluse senza grossi successi, e nel 1978 sia lo sponsor che l’allenatore sciolsero il loro contratto con il Borussia Dortmund. Che, anche per accontentare i suoi tifosi, tornò al logo tradizionale. Quello che oggi non si può più cambiare.