Le Nazionali ai Mondiali sono sempre le stesse

In attesa del possibile miracolo delle Isole Salomone, a Qatar 2022 ci sarà una sola Nazionale esordiente: il Qatar.

Alcuni risultati di alcune delle ultime gare di qualificazione – il 2-0 del Portogallo alla Macedonia del Nord, lo 0-0 grazie al quale la Tunisia ha eliminato il Mali – hanno certificato che Qatar 2022 sarà il primo Mondiale della storia in cui la rappresentativa ospitante, per l’appunto quella del Qatar, sarà l’unica a esordire nella fase finale. In realtà ci sarebbe ancora una speranza, ma molto vaga: le Isole Salomone restano in corsa nel percorso OFC, quello riservato alle Nazionali oceaniche, ma dovrebbero battere prima la Nuova Zelanda e poi la quarta classificata del girone CONCACAF negli spareggi interzona di marzo per poter accedere alla fase finale. Insomma, vedere le Isole Salomone ai Mondiali sarebbe un vero e proprio miracolo sportivo.

Non era mai successo prima che le qualificazioni non portassero nessuna squadra esordiente ai Mondiali: escludendo ovviamente l’edizione inaugurale del 1930, c’è sempre stata almeno una Nazionale in grado di strappare il pass per la prima volta. Il record negativo è delle ultime tre edizioni: nel 2010, 2014 e 2018, infatti, la Slovacchia, la Bosnia e Panama erano le uniche rappresentative a essersi qualificate senza aver mai disputato un Mondiale. Anche questo è un segnale: le squadre che partecipano alla Coppa del Mondo sono sempre le stesse, è come se stessero finendo le possibilità. Siamo lontani da exploit come quelli del 2006, un Mondiale in cui ci furono addirittura sei esordi, di cui quattro dalla confederazione africana: Angola, Costa d’Avorio, Ghana, Togo, Trinidad e Tobago, e Ucraina. Anche nelle due edizioni precedenti ci furono diverse prime volte: quattro a Francia 98 (Croazia, Giamaica, Giappone, Sudafrica) e altre quattro a Corea e Giappone 2002 (Cina, Ecuador, Senegal e Slovenia).

C’è anche un altro aspetto da tenere in considerazione, e che conferma come siano sempre le stesse squadre a qualificarsi: a parte il caso limite e quindi unico dell’Italia, le Nazionali che non giocano il Mondiale da molto tempo non sono poi così competitive. Il record appartiene a Cuba e Indonesia, assenti dall’edizione 1938; poi ci sono il Galles (che ha partecipato un’unica volta nel 1958, ma è ancora in corsa per qualificarsi per Qatar 2022), Israele (1970), Repubblica Democratica del Congo (1974 come Zaire), Haiti (1974), El Salvador (1982) e Kuwait (1982). Bisogna arrivare ai giorni nostri per trovare delle Nazionali più o meno competitive: la Turchia non si qualifica dal 2002, la Repubblica Ceca dal 2006; il Cile manca dal 2014, esattamente come gli Stati Uniti (a cui però manca un solo punto per raggiungere Qatar 2022) e l’Italia. Per il resto, tutte le grandi sono sempre lì, e quindi si può dire che i valori si stiano cristallizzando anche per il calcio delle Nazionali. In realtà la soluzione a questo problema, se questa ripetitività si può considerare tale, è già stata trovata: a partire dal 2026, cioè dalla prossima edizione, ci saranno 48 Nazionali qualificate e molti più slot a disposizione delle confederazioni minori. Insomma, stiamo per assistere all’ultima Coppa del Mondo con le solite squadre. Magari quella del 2026 sarà quella buona perché possa tornarci anche l’Italia, finalmente.