In Albania ci sono circa 22mila italiani. Vicinanza geografica e linguistica sono solo alcuni dei motivi che negli anni hanno allargato la comunità nel Paese, per la maggior parte composta da studenti e lavoratori. Tra loro però ci sono anche tifosi e appassionati del nostro calcio, che hanno invaso le strade di Tirana per festeggiare lo scudetto del Milan: fino a tarda notte la capitale albanese si è colorata di quasi ventimila maglie rossonere. Momenti di festa che sembrerebbero venire da piazza Duomo, ma invece sono dall’altra parte dell’Adriatico.
Ridicilous, i doubt any city outside Italy had this many people. Milanisti in Tirana… pic.twitter.com/xd6PjUxe5q
— Stinker Enejd (@djenemilan) May 22, 2022
Come dimostrano vari video che circolano online, i tifosi rossoneri in Albania sono numerosi e calorosi. La maggior parte si ritrova nei fan club di tutto il Paese, con il più grande che ha sede proprio nella capitale e conta oltre duecento iscritti. La gioia di tornare a festeggiare uno scudetto, a distanza di undici anni, è stata la stessa che ha contraddistinto i festeggiamenti in Italia: stesse sensazioni e pure stessi cori, visto che anche a Tirana i tifosi rossoneri non hanno mancato di intonare quel “Pioli’s on fire” che è diventato l’inno non ufficiale del tricolore rossonero, esattamente allo stesso modo di quanto stava succedendo, nelle stesse ore, nel centro di Milano.
🏆 Congratulazioni ai tifosi del @acmilan – grande atmosfera nel centro di Tirana da @milan_albania 🔥🔥🔥#MilanSassuolo ⚽️ #maxischermo 🔴⚫️ pic.twitter.com/C0gcOdKGXf
— Erion Veliaj #EYC2022 🇪🇺🇦🇱 (@erionveliaj) May 22, 2022
Ma il Milan non sarà l’unica tifoseria italiana protagonista per le strade di Tirana. Mercoledì 25 maggio è infatti in programma la finale di Conference League tra Roma e Feyenoord, un appuntamento molto sentito dai tifosi giallorossi, che nonostante la capienza ridotta dell’Arena Kombëtare (22mila posti) si recheranno in Albania in massa, alcuni anche se sprovvisti di biglietto. Per la Roma è l’occasione di disputare una finale europea a distanza di 31 anni e alzare un trofeo 14 anni dopo l’ultima volta.