Per la prima volta nella storia un squadra di calcio professionistica parteciperà al Pride

Si tratta del Bohemian, club di Dublino che vuole diventare un esempio di inclusività.

Il primo di giugno si è aperto ufficialmente il mese del Pride, in cui in tutto il mondo si susseguono una serie di manifestazioni pubbliche a sostegno della comunità LGBTQ+ e della loro lotta per diritti, inclusione e giustizia sociale. Anche nel mondo del calcio, dopo che per molto tempo l’omosessualità era stata trattata come un tabù, nell’ultimo anno si sono susseguiti alcuni eventi molto significativi: a ottobre 2021, Josh Cavallo è diventato il primo calciatore professionista in attività a fare coming out, seguito poi lo scorso maggio dal giovane Jake Daniels, primo giocatore attivo in Europa a dichiararsi gay dai tempi di Justin Fashanu. Queste e altre manifestazioni evidenziano come il calcio stia diventando sempre più attento alle questioni sociali. E ora c’è anche un club irlandese che ha deciso di aderire a diverse iniziative del Pride: si tratta del Bohemian FC, squadra di Dublino vincitrice per undici volte della League of Ireland e arrivata settima – su dieci partecipanti – nell’ultima edizione del campionato. È la prima società professionistica a partecipare attivamente al Pride.

Fuori dal campo, l’obiettivo dichiarato del club è quello di diventare un esempio di inclusività e accoglienza verso giocatori e anche tifosi queer – termine generico utilizzato per indicare coloro che non sono eterosessuali e/o non sono cisgender – che faticano a mostrare la propria reale sessualità. Proprio in occasione del mese del Pride, a Phibsborough, quartiere nella zona nord di Dublino, è stato inaugurato un murales con la scritta “BOHS FC” con i colori arcobaleno. Il Bohemian ha stretto un legame anche con l’organizzazione benefica LGBTQ+ ShoutOut, che si occupa di tenere seminari agli allenatori di diverse squadre di calcio per educarli alle questioni della comunità queer.

Oltre a queste iniziative, come detto, il Bohemian sarà presente anche agli eventi più attesi del Pride: il cantante irlandese Johnny Logan – autore di “Hold Me Now”, canzone vincitrice dell’Eurovision 1987 e inno ufficiale del club – guiderà la delegazione del club durante la parata di Dublino. Ad accompagnare la squadra maschile e quella femminile ci saranno anche i “GayBohs”, gruppo di tifosi che ogni partita sventola sugli spalti una bandiera arcobaleno: «Come tifosi LGBTQ+ siamo ben consapevoli di quanto gli stadi, specialmente quelli di calcio, possano essere ostili alle minoranze. Cresciamo sentendo insulti razzisti, misogini e omofobi lanciati casualmente in giro, e pensando che dobbiamo semplicemente accettarli. Ma arriva un punto in cui bisogna resistergli, e la bandiera di GayBohs era il nostro modo di farlo» ha raccontato un rappresentante del gruppo.

Proprio quella bandiera è stato l’inizio del percorso di inclusività intrapreso dal club, volto a rendere il Dalymount Park, lo stadio del Bohemian, e non solo un luogo sicuro per ogni tifoso, indifferentemente dal proprio orientamento sessuale. «Tutte le azioni che il club sta intraprendendo sono grandiose e particolarmente importanti alla luce dell’aumento della violenza contro la comunità LGBTQ+ degli ultimi tempi», ha continuato il rappresentante. «Queste iniziative sono necessarie in quanto dimostrazione di solidarietà, oltre a essere un triste atto d’accusa verso la società in cui viviamo. È bello che il club non si limiti a lanciare prodotti ufficiali che celebrano il Pride soltanto per motivi di marketing, ma viene fatto per le giuste ragioni e diventa parte dell’etica stessa di questa istituzione».

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Bohemian FC (@bfcdublin)

L’immagine in evidenza è tratta dal profilo Twitter del Bohemian FC