Come funzionerà il fuorigioco semi-automatico?

La FIFA vorrebbe introdurlo per i Mondiali in Qatar.

Per fischiare un fuorigioco nel corso di una partita di calcio, un arbitro può impiegare due o tre minuti. E in caso di decisioni più complesse, diciamo anche millimetriche, spesso ce ne possono volere anche quattro-cinque. Un tempo che, aggiunto ad altri tipi di interruzioni durante la partita, fa scendere il tempo effettivo di gioco intorno ai 60 minuti. Questo è un problema che non riguarda solo l’Italia, ma è trasversale all’intero panorama calcistico. Proprio per cercare di ridurre al minimo i tempi di attesa in questo tipo di episodi, la FIFA ha ideato e sperimentato il cosiddetto “Fuorigioco semi automatico”, che consentirà di rilevare i giocatori in offside impiegando pochi secondi. Alla base c’è un’intelligenza artificiale che creerà istantaneamente dei modelli tridimensionali dei giocatori in campo: dei sensori di tracciamento permetteranno di riprodurre lo scheletro dei calciatori coinvolti in un’azione; inoltre, sarà possibile individuare in maniera più accurata il cosiddetto “kick point”, ovvero il punto spaziotemporale in cui il pallone viene toccato dal piede del calciatore che sta cercando il compagno in attacco.

A spiegarlo meglio è stato Johannes Holzmuller, direttore della tecnologia e dell’innovazione del calcio della FIFA: «Il fuorigioco semi automatico è un sistema basato su fotocamere. Installiamo da 10 a 12 telecamere all’interno dello stadio, sotto il tetto. In questi strumenti saranno integrati dei sensori che seguono i giocatori e tracciano fino a 29 punti dati, 50 volte al secondo, e questi dati vengono poi elaborati e calcolati quasi in tempo reale dal software, da un’intelligenza artificiale. Lo chiamiamo “fuorigioco semi automatico” perché alla fine è ancora il Var che deve validare e confermare la linea di fuorigioco proposta, così come il kick point che esce dal software. Ed è sempre il Var, poi, a informare l’arbitro in campo». In questo modo gli assistenti Var saranno capaci in brevissimo tempo – si parla di due o tre secondi – di determinare l’eventuale posizione irregolare di un giocatore. Poi, ovviamente subentreranno altre valutazioni: l’eventuale interferenza nella manovra, con la visibilità del portiere o nei confronti di un difensore. In quel caso la decisione resta in mano all’arbitro, esattamente come succede ora.

Per vedere il fuorigioco semi-automatico in azione potremmo dover aspettare meno di quanto immaginiamo. L’International Football Association Board (IFAB) punta infatti a introdurlo già nei prossimi Mondiali di Qatar 2022. Lo scorso febbraio questa tecnologia è stata testata ufficialmente in occasione del Mondiale per Club, con la FIFA rimasta molto soddisfatta dai risultati ottenuti: «I nostri esperti stanno esaminando tutti i dati prima di decidere se sarà utilizzato per la Coppa del Mondo o meno, ma i risultati sembrano molto buoni e promettenti», ha commentato il presidente della FIFA, Gianni Infantino. Una sensazione condivisa anche con il responsabile arbitrale della Federazione internazionale, Pierluigi Collina: «Io personalmente sono molto fiducioso che possiamo andare avanti in questo modo. Vogliamo ottenere precisione, decisioni più rapide e più accettate. Abbiamo visto partite in cui è stato utilizzato il fuorigioco semi automatico, e questi obiettivi sono stati raggiunti. I nostri test si sono svolti anche nel calcio giovanile olandese, italiano e svedese, la tecnologia è la stessa della Goal Line Technology, e sappiamo che è stata accolta molto bene dalla comunità calcistica. Siamo quindi fiduciosi che la stessa reazione, in termini di accettazione, possa essere data al fuorigioco semi automatico». Tra i campionati, il primo ad aver espresso l’intenzione di utilizzare questo nuovo strumento è la Premier League, però solo a partire dalla stagione 2023/24.