Una squadra di Premier di metà classifica può permettersi di rifiutare 50 milioni di euro

Il Brighton ha rifiutato un'offerta allettante del Manchester City per Cucurella, e questo ha a che fare con la stabilità economica dei club inglesi.
di Redazione Undici
29 Luglio 2022

Arrivato un anno fa al Brighton, Marc Cucurella si è imposto come uno dei difensori più interessanti della Premier League: la sua poliedricità nel ricoprire più ruoli, che sia terzino sinistro in una difesa a quattro, esterno largo in un centrocampo a cinque o anche braccetto in una difesa a tre, è sicuramente una delle capacità più richieste nel calcio moderno. Le sue prestazioni hanno attirato le attenzioni dei club più importanti di Premier, Manchester City in testa, che avrebbe formalizzato un’offerta ufficiale al Brighton: 30 milioni di sterline, circa 35 milioni di euro. La stessa cifra incassata dalla cessione all’Arsenal di Zinchenko, di cui Cucurella, nei piani dei Citizens, sarebbe dovuto essere il sostituto.

Il Brighton ha però rifiutato la prima offerta del City, che, secondo i media inglesi, sarebbe disposto ad arrivare a 40 milioni di sterline pur di mettere le mani sullo spagnolo. In realtà, come dice The Athletic, nemmeno questa valutazione sarebbe in linea con la volontà del Brighton, che vorrebbe non meno di 50 milioni di sterline, cioè circa 60 milioni di euro, per privarsi del suo giocatore. Una stima di mercato troppo alta, al punto da convincere il Manchester City, stando agli ultimi report, di abbandonare la pista Cucurella e focalizzarsi su altri obiettivi.

Una trattativa di mercato che dice molto sullo stato di salute finanziario della Premier League: da un lato c’è una delle squadre più ricche del continente, capace in un decennio di versare oltre un miliardo di euro sul mercato, dall’altro c’è una squadra di metà classifica, il Brighton, che in Premier League ha giocato appena cinque stagioni nella sua storia (la prossima sarà la sesta). Arrivato al nono posto nella scorsa stagione, il miglior risultato della sua storia, il Brighton può dunque permettersi il lusso di snobbare il ricchissimo Manchester City e rinunciare a circa 50 milioni di euro. Una situazione irrealizzabile altrove, Italia compresa: è come se il Sassuolo o il Torino avessero rifiutato le offerte da 40 milioni per Scamacca e Bremer, preferendo mantenerli in squadra. Per le nostre squadre, il player trading è tra le fonti di ricavo più appetibili, ed è scontato, quando arriva un’offerta sostanziosa, optare per la cessione.

Di fatto, il Brighton sperava di ricavare dalla vendita di Cucurella la stessa cifra incassata un anno fa per Ben White, passato all’Arsenal. Anche senza l’incasso per il cartellino dello spagnolo, il club di Premier, come tutto il sistema d’élite inglese, naviga in floride acque: il fatturato della stagione 2020/21 è pari a 151,6 milioni di sterline, un dato che non conteggia nemmeno la cessione di White, trasferitosi dopo il 30 giugno 2021. Molto dei ricavi del club dipende poi dai diritti televisivi: il Brighton ha incassato una cifra vicina ai 123 milioni di sterline, cioè oltre 145 milioni di euro. Sono cifre irraggiungibili per la Serie A, dove anche i top club non superano la quota da diritti tv di 90 milioni annuali.

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