Guarda il Real Madrid che segna un gol dopo 33 passaggi consecutivi

Kroos-Carvajal-Hazard hanno chiuso una lunghissima e bellissima azione della squadra di Ancelotti.
di Redazione Undici

Nella notte dell’esordio in Champions League, il Real Madrid ha vinto con autorità a Celtic Park. In realtà lo 0-3 finale è un po’ severo rispetto a quanto successo sul campo: soprattutto nel primo tempo, i padroni di casa hanno offerto una buona prestazione, non si sono fatti travolgere e anzi hanno anche sfiorato il vantaggio con un bellissimo tiro di McGregor, una conclusione al volo che ha quasi spaccato il palo della porta difesa da Courtois. Certo, la buona impressione destata dal Celtic si è manifestata nell’ambito di un dominio netto della squadra di Ancelotti, ma la differenza di valori in campo era troppo elevata perché le cose potessero andare diversamente, per gli scozzesi. Nella ripresa il fortino è crollato grazie a una velocissima ripartenza in verticale del Real, tre tocchi per liberare Vinícius solo davanti alla porta; pochi minuti dopo è arrivato il raddoppio di Modric, autore di un gran tiro con l’esterno destro dall’interno dell’area di rigore.

A quel punto, il Celtic – sicuramente stanco per lo sforzo fatto nel primo tempo – ha finito per ritirarsi tutto nella sua metà campo, per accettare una partita di puro contenimento. Ed è proprio qui, in questo momento e contesto, che è arrivato il terzo gol del Real. Firmato da Eden Hazard, subentrato a Benzema nel primo tempo per infortunio dell’attaccante francese, su assist di Carvajal. La fase finale dell’azione è stata splendida e fulminante, tutta in tre tocchi: il terzino spagnolo si è inserito alle spalle della difesa del Celtic, e Kroos l’ha assecondato con un lancio a mezz’altezza dosato in maniera perfetta; l’assist di prima di Carvajal è stato altrettanto preciso ma anche perentorio, e ha trovato Eden Hazard solo a pochi centimetri dalla linea di porta. Per il belga, è stato fin troppo semplice realizzare il suo secondo gol in Champions con la maglia del Real Madrid – dopo il rigore realizzato contro l’Inter due stagioni fa.

Prima di queste ultime tre giocate, però, il Real Madrid ha costruito un’azione lunghissima, quasi due minuti di possesso palla ininterrotto con 33 passaggi consecutivi che hanno coinvolto tutti i giocatori in campo tranne Courtois, come sottolineato anche dalla rilevazione di Opta: tutto è iniziato con un calcio di punizione battuto e gestito non proprio benissimo da Kroos, che dopo uno scambio con Modric e Carvajal ha ricominciato daccapo, cioè da Ferland Mendy; il Real a quel punto si è riordinato in campo e ha iniziato a muovere il pallone in maniera sicura e intelligente, in ampiezza e tra le linee, coinvolgendo Modric – tutto spostato sulla fascia destra – e poi Rüdiger, Camavinga, di nuovo Mendy, di nuovo Kroos; il centrocampista tedesco ha aperto il campo sulla destra verso Vinícius, uno scambio successivo con Valverde ha invitato l’esterno brasiliano ad attaccare il fondo e a cercare l’uno contro uno con il suo avversario diretto; a quel punto Vini ha provato a penetrare in area palla al piede, ma è stato chiuso da tre difensori del Celtic, e a quel punto ha scaricato su Carvajal, salito ad appoggiare la manovra; ad aprire di nuovo il campo, stavolta verso sinistra, è stato Luka Modric con il suo proverbiale esterno: Mandy ha rincorso e controllato il pallone, poi ecco un doppio scambio con Camavinga e infine il pallone arriva a Kroos. Il Celtic, tutto schiacciato da un lato, si è fatto infilare da Carvajal dall’altra parte, come detto nel paragrafo precedente. È tutto qui, ed è tutto splendido.

Prendetevi un minuto e mezzo

Come detto, il bello è che il Real Madrid ha segnato questo gol interpretando il gioco in maniera esattamente opposta rispetto a quanto fatto in occasione della prima rete, quella segnata da Vinícius. È proprio questa la grande forza della squadra di Ancelotti: possiede gli strumenti, le qualità – individuali e collettive – per poter praticare un calcio di possesso e un gioco iper-verticale, e la maturità per gestire i momenti della partita, per decidere se – e come – accelerare oppure rallentare il ritmo. Certo, in questa capacità di trasformazione incide tantissimo la qualità di chi dirige la manovra in campo, primi tra tutti Modric e Kroos, ma è evidente anche il grande lavoro tattico di Ancelotti. Il Real sa giocare alla grande anche senza Benzema, che ha accusato un problema al ginocchio nel primo tempo ed è stato sostituito da Eden Hazard: un calciatore che sembrava perduto e che invece ha segnato un gol e servito un assist. Magari il Real e Ancelotti recuperano anche lui, e si tratterebbe di un innesto niente male per una squadra che solo tre mesi fa ha vinto Liga e Champions League. E che sa fare gol belli come quello che vedete sopra.

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