Il funerale della regina Elisabetta ha fatto meno audience della finale degli Europei

Poche migliaia di spettatori in meno, ma resta comunque un dato sorprendente.

La morte della Regina Elisabetta II è avvenuta solo pochi giorni fa, eppure è già un evento di portata storica: per l’impatto politico ed emotivo che ha avuto sulla Gran Bretagna e sul mondo intero, perché ha avviato – seppur indirettamente – una transizione istituzionale in diversi Paesi del Commonwealth, per l’inevitabile richiamo mediatico legato alla gestione della notizia e poi all’organizzazione/trasmissione televisiva dei funerali. Proprio quest’ultimo aspetto ha stuzzicato un paragone con il passato recente: la diretta della solenne cerimonia di Westminster ha attirato un totale di circa 28,5 milioni di spettatori su suolo britannico, una cifra confermata dall’agenzia Reuters. Ebbene, si tratta di una quota inferiore rispetto a quella rilevata per la finale degli ultimi Europei di calcio tra Inghilterra e Italia, disputatasi a Wembley l’11 luglio di un anno fa e vinta dagli Azzurri ai calci di rigore: allora il dato di audience fu di 31,5 milioni di telespettatori.

Le cifre vengono approfondite in questo tweet di Jim Waterson, media editor del Guardian: nel momento del picco di ascolti, il funerale di Elisabetta ha richiamato 19,5 milioni di spettatori sul canale BBC1, due milioni sulla BBC2, 5,3 milioni su ITV, poco meno di un milione su Sky News e 831mila sul canale All News della BBC. Totale, per l’appunto, 28,5 milioni di persone – una cifra a cui vanno aggiunte quelle collegate in streaming con un dispositivo diverso dal televisore. Come detto, le rilevazioni relative alla partita Inghilterra-Italia erano state leggermente superiori: il picco di audience era stato di 25 milioni di spettatori su BBC One e 5,9 milioni sui canali HD e a definizione standard di ITV, le due emittenti che avevano trasmesso la partita. Si era trattato del dato più alto nella storia della televisione britannica.

È una situazione curiosa, che in qualche modo era stata già anticipata proprio negli stadi di calcio: in Scozia, per esempio, il minuto di raccoglimento per la Regina è stato vissuto in maniera molto intensa da parte dei tifosi dei Rangers, storicamente protestanti, mentre per quelli cattolici del Celtic – in trasferta a Varsavia per affrontare lo Shakhtar Donetsk in Champions e poi nello stadio del St. Mirren per la successiva gara del campionato – è stata un’occasione per rispolverare i loro sentimenti d’opposizione nei confronti della famiglia reale. In Inghilterra la situazione è stata diversa, nel senso che non sono state registrate delle manifestazioni critiche verso i Windsor e la sovrana. Ma in ogni caso resta significativo che il calcio, un altro forte elemento di divisione nel Regno Unito, abbia attirato più spettatori di uno degli eventi politici più importanti degli ultimi anni.