Entrambi i club discendenti del Cska Sofia potrebbero vincere il campionato

Sono il CSKA e il CSKA 1948, e vogliono interrompere il dominio infinito del Ludogorets.

L’egemonia del Ludogorets sulla Parva profesionalna futbolna liga, il massimo campionato bulgaro, in realtà è una vera tirannia: è dal 2012, quindi siamo a undici edizioni consecutive, che il titolo nazionale finisce a Razgrad, città del Nord-Est piuttosto distante – circa 350 km – da Sofia. Anche quest’anno il Ludogorets, che è anche avversario della Roma in Europa League, è ovviamente favorita per la vittoria finale. Ma dovrà vedersela con due Cska Sofia, che in questo momento – siamo alla 12esima giornata, anche se alcune squadre hanno delle gare da recuperare – occupano i primi due posti della classifica. Sì, non avete letto male: nella massima serie bulgara ci sono due Cska Sofia diversi. Ed entrambi discendono dalla stessa squadra-madre, che per altro è la più titolata nella storia del calcio bulgaro – 31 campionati vinti, l’ultimo nel 2008 – e ha giocato pure due semifinali di Coppa dei Campioni, nel 1967 e nel 1982.

Ma come siamo arrivati a questa evidente stortura? Tutto comincia nella prima metà degli Anni Dieci, quando il Cska – squadra fondata nel 1948 come emanazione diretta dell’esercito – si ritrova in una situazione debitoria difficilissima. Anzi: drammatica. Al punto che la proprietà e i dirigenti, per cercare di riassestare il bilancio, decidono di entrare n borsa, trasformando il Cska nel primo club calcistico dell’Europa Orientale a essere quotato sui mercati. Una scelta estrema che però non basta: la stagione 2014/15 termina con il Cska al quinto posto, ma dopo la fine del campionato la Federcalcio bulgara ritira la licenza del club e sancisce la retrocessione in terza divisione per irregolarità economiche. È qui, in questo punto e in questo momento della storia, che si consuma lo strappo: l’oligarca bulgaro Grisha Ganchev rileva la proprietà e costruisce una squadra in grado di conquistare la promozione in seconda serie e addirittura la Coppa di Bulgaria; quando però il nuovo club – denominato PFC CSKA (Sofia) – rileva il titolo del Litex Lovech e in questo modo finisce per essere ripescato in prima divisione, molti tifosi si ribellano. E così alcuni di questi decidono allora di fondare una nuova società, il CSKA 1948 Sofia, che inizia la sua storia in quarta divisione. Da allora sono successe molte cose: il nuovo PFC CSKA viene riconosciuto come l’erede ufficiale della tradizione sportiva della vecchia società, ma nel frattempo il CSKA 1948 risale velocemente la piramide calcistica bulgara e, infine, torna in prima divisione al termine della stagione 2019-2020.

Siamo quindi alla terza stagione di compartecipazione allo stesso campionato, per i due Cska. Che, come detto, non sono ancora riusciti a mettere in discussione il dominio del Ludogorets, ma almeno sono diventate due squadre credibili. Ora occupano il primo e il secondo posto della classifica, anche se in realtà il CSKA 1948 (26 punti) ha giocate due partite in più rispetto al CSKA (25 punti) e al Ludogorets (23 punti), e quindi potrebbe essere superato. Al campionato bulgaro di prima divisione, giusto per chiarire il contesto, partecipano sedici squadre, e addirittura sei hanno sede nella capitale: si tratta dei due Cska e poi del Levski (rivale storica del vecchio Cska), della Lokomotiv, dello Slavia e del Septemvri, altra squadra neopromossa. Inevitabile che ci siano tanti antagonismi, e pure piuttosto sentiti, ma c’è un derby che è più derby di tutti gli altri: quello che vede di fronte due squadre che si chiamano nello stesso modo. E che si sentono entrambe eredi della stessa tradizione.