Il primo bellissimo gol di Rooney in Premier League, vent’anni fa

Per presentarsi al mondo, il sedicenne attaccante che era scelse un tiro a giro da fuori area contro l'Arsenal.

Pochi giocatori nella storia del calcio, forse solo i più grandi di sempre, si sono presentati sulla scena quando erano teenager e poi hanno saputo mantenere tutte le premesse e le promesse del loro esordio accecante. Di questo club ristrettissimo ed esclusivissimo fa parte certamente Wayne Rooney, debuttante a sedici anni con l’Everton e poi capace di vivere una carriera da favola, piena di gol bellissimi e grandi affermazioni personali e di squadra. Proprio in questi giorni, per la serie come passa il tempo e neanche ce ne accorgiamo, è caduto il ventesimo anniversario della prima manifestazione di Wayne Rooney. E proprio oggi, 19 ottobre, sono vent’anni esatti dal suo primo gol in Premier League, segnato contro l’Arsenal a Goodison Park.

In realtà Rooney aveva già segnato da professionista, contro il Wrexham in League Cup, ma è la rete contro l’Arsenal a segnare il vero inizio della sua meravigliosa carriera. Intanto perché il gol arriva all’ultimo minuto e interrompe una lunghissima serie positiva – 30 gare senza sconfitte in Premier League – di una squadra fortissima e destinata a rimanere nella storia del calcio, parliamo ovviamente dell’Arsenal di Wenger con Henry, Bergkamp, Pires, Ljungberg e tutti gli altri; e poi perché la rete in sé è davvero splendida, ed è arrivato il momento di rivederla:

Sì, esatto: l’assistt è di Thomas Graevesen

Dopo un paio di campanili non proprio sexy, Rooney mette tutti d’accordo – esteti del calcio e tradizionalisti dell’english football – con un bellissimo controllo ad arpione che gli permette di girarsi e di guardare verso la porta di Seaman; a quel punto, con il portiere dell’Arsenal posizionato in maniera non proprio ottimale, l’attaccante dell’Everton carica il destro e ne viene fuori un tiro a girare che però non va verso il secondo palo, piuttosto si insacca sul primo, dopo che la palla ha colpito la parte inferiore della traversa. Il telecronista inglese si esalta e poi ha un’idea geniale: pronuncia ad alta voce la frase «Remember the name, Wayne Rooney», augurandosi che quel gol possa davvero portare all’inizio di una grande carriera. Non è l’unico a crederlo, né tantomeno a dirlo: Arsène Wenger, dopo quella partita e quella sconfitta, disse che «Rooney è il più grande talento inglese che ho visto da quando lavoro in questo Paese, e sono già passati cinque anni. Ha tutto: reazioni intelligenti e rapide a ciò che succede in campo, è bravo a correre con la palla ma anche ad attaccare gli spazi. E, naturalmente, è molto preciso sotto porta».

Non si sbagliava, Wenger: quella contro il suo Arsenal è stata la prima di 208 reti in Premier League segnate con l’Everton e poi con il Manchester United; a questo conteggio, vanno aggiunti anche i 69 gol accumulati nelle coppe nazionali ed europee, i 30 messi a referto con il DC United e il Derby County e i 53 realizzati con la maglia dell’Inghilterra – record assoluto nella storia della Nazionale. Ma Rooney, ovviamente, è andato ben oltre le sue – eccellenti – cifre realizzative: è stato un leader tecnico e carismatico, ha effettivamente guidato un’intera generazione di calciatori inglesi, è stato un simbolo di due squadre storiche e ora sta studiando da allenatore dopo un inizio promettente col Derby County – seppure in un contesto particolare come la MLS, alla guida del DC United. Vedremo come andrà questa sua seconda carriera: la prima, si può dire, è stata davvero scintillante.