È iniziato il De Zerbi-ball a Brighton

L'ex allenatore del Sassuolo ha iniziato a vincere le partite col suo stile inconfondibile.

Domanda: per quanto bello e significativo ai fini della classifica, un gol può avere un significato di svolta assoluta per una squadra di calcio, e parliamo da un punto di vista tecnico-tattico, oltre che di risultati? Ovviamente non può esistere una risposta definitiva a questa domanda, bisogna esaminare la situazione caso per caso. Ecco, forse in quello di De Zerbi e del suo Brighton la risposta è sì. Perché la rete di Gross, realizzata a sette minuti dalla fine contro il Wolverhampton in trasferta, ha portato i Seagulls al sesto posto, a pari punti con il Chelsea di Potter – battuto per 4-1 pochi giorni fa – e a +2 sul Liverpool. E perché ha portato a un successo dal peso specifico bello grosso, visto che i Wolves avevano rimontato il vantaggio iniziale di Lallana e poi la squadra di De Zerbi è riuscita a riprendersi prima il pareggio e poi la partita, sfruttando anche l’espulsione di Semedo: insomma, è stata una vittoria da squadra importante, matura, consapevole della propria forza.

E poi c’è un discorso da fare sul modo in cui è arrivato questo gol decisivo, un modo che deve aver fatto piacere a Roberto De Zerbi. Se c’è una definizione centrata, per l’ex di Sassuolo e Shakhtar, è quella per cui si può definire come un allenatore identitario, ovvero uno di quei tecnici che pretendono un certo tipo di calcio dalle proprie squadre, che lavorano in maniera intensiva su certi concetti tecnico-tattici – creando un’identità di squadra molto profonda, appunto – e che, idealmente, vengono scelti da società che vogliono esprimere proprio quello stile. Nel suo caso, le idee predominanti sono il possesso palla da sviluppare attraverso il gioco di posizione, quindi la ricerca dei mezzi spazi, di connessioni sempre ambiziose tra i giocatori dei vari reparti, soprattutto in verticale.

Ecco, il gol decisivo contro il Wolverhampton è arrivato proprio così, cioè al termine di una lunga azione di accerchiamento in cui il Brighton ha  portato molti uomini nella metà campo avversaria senza perdere equilibrio, in cui i giocatori guidati da De Zerbi hanno mostrato una grande qualità nel possesso palla, un’enorme pazienza nell’attendere che si aprisse il varco giusto, che uno di loro giocatori trovasse il corridoio giusto per imbucare la palla in verticale e tagliare le linee difensive dell’avversario. Certo, alla fine la differenza la fanno loro, i calciatori, le giocate individuali, il laserpass di Webster (numero 4) e la percussione finale di Mitoma (numero 22), ma è evidente che intorno a quei momenti c’è un sistema che funziona, che crea le condizioni perché i migliori elementi della squadra possano esprimere le loro doti.

Come detto, quella contro il Wolverhampton è la seconda vittoria consecutiva colta dal Brighton dopo il roboante 4-1 contro il Chelsea di Potter. Si tratta di due risultati importanti, visto che De Zerbi non aveva iniziato bene la sua avventura in Inghilterra: due pareggi e tre sconfitte nelle prime cinque gare. Ma forse, proprio perché parliamo di un allenatore identitario, era solo questione di tempo, di adattamento a un nuovo stile, a un nuovo approccio tattico, da parte della sua nuova rosa: nella gara vinta contro i Blues, il Brighton ha messo in mostra una grande intensità con e senza palla, ha sorpreso la squadra di Potter con lo spostamento del centrocampista Gross nel ruolo di terzino e con l’utilizzo di due esterni offensivo a piede invertito (Mitoma a sinistra e March a destra, entrambi confermati anche per il match contro i Wolves) e alla fine ha vinto con grande merito.

Dopo la vittoria contro il Chelsea, il Guardian ha scritto un articolo in cui De Zerbi viene definito «risk-taking», un aggettivo che si potrebbe tradurre in italiano come “ambizioso”, ma soprattutto come «un allenatore che può portare qualcosa di nuovo in Premier League, visto quello che propone nella sua squadra e le difficoltà che crea agli avversari». La sensazione di rottura con il calcio di Potter, in questo senso, contribuisce ad alimentare la sensazione di novità. Quando poi arrivano i risultati, tutto diventa ancora più luccicante. Insomma, il tanto atteso De Zerbi-ball sta iniziando a manifestarsi anche in Premier League. Attraverso il suo volto migliore, per di più. Le premesse per una bella storia d’amore calcistico sembrano esserci tutte, sarà interessante e divertente capire come andrà avanti questo rapporto, a cosa porterà. Sia a livello di risultati, ma anche per quanto riguarda il puro spettacolo tecnico-tattico, e la valorizzazione dei giocatori: i due fiori all’occhiello di De Zerbi.