Doveva essere un allenatore ad interim, nominato dopo il disastroso ciclo di Jorge Sampaoli che non riuscì a replicare con l’Argentina quello che fece col Cile (ovvero un Copa América vinta nel 2015, proprio contro l’Albiceleste), invece Lionel Scaloni è riuscito, alla sua prima esperienza da ct in carriera, a vincere proprio una Copa América e un Mondiale. E l’ha fatto costruendo una squadra con, da subito, un’identità solida, tanto da essere soprannominata proprio “Scaloneta”.
Scaloni è stato protagonista anche in questo Mondiale: ha cambiato formazione quasi in ogni partita, adattandosi sempre all’avversario, scegliendo talvolta la difesa a 3, talvolta la difesa a 4. E durante la finale lo si è visto, un attimo prima del gol del 2-0, incitare al pressing la sua squadra, che ha effettivamente recuperato palla per poi ripartire e raddoppiare il conto dei gol.
C’è un video particolarmente forte che testimonia l’emozione di Scaloni al gol di Montiel: l’ex giocatore del Deportivo La Coruña sta immobile, come se non riuscisse a processare il turbinio di turbamenti che lo attraversano. Si vede un sorriso che Scaloni in qualche modo trattiene, poi il ct viene abbracciato da diverse persone, si siede in panchina, beve dell’acqua. A poco a poco l’emozione straborda, e infine scoppia in un pianto di gioia quando arriva Leandro Paredes ad abbracciarlo.
Lionel Scaloni when Argentina were crowned World Cup champions. Just wait for it near the end. 🇦🇷pic.twitter.com/ExlYB5av0P
— Mundo Albiceleste 🇦🇷 (@MundoAlbicelest) December 19, 2022
Scaloni, prima di guidare l’Argentina, era stato soltanto un “vice”. Vice di Sampaoli al Siviglia, poi vice sempre di Sampaoli all’Albiceleste. Ha dovuto passare attraverso due “conferme”, prima del Mondiale. Viene confermato dopo le prime 6 partite per guidare la squadra durante la Copa América 2019. Dopo il terzo posto in quella competizione, arriva un altro rinnovo, fino al Mondiale 2022. A questo punto, è facile prevedere che Scaloni rimarrà a lungo sulla panchina della Selección.