Uno dei momenti più discussi – e diciamolo: più cringe – della cerimonia di premiazione dei Mondiali è stato quando l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani ha posato sulle spalle di Leo Messi, pochi istanti prima che sollevasse la coppa del Mondo, un bisht, il tradizionale abito arabo che viene indossato, nella tradizione, per celebrare un successo bellico o più in generale come segno di prestigio. Il fatto che Messi indossasse il bisht nel momento in cui ha sollevato la coppa è stato percepito come un segnale di, mettiamola così, prepotenza da parte del Qatar, già al centro di numerose controversie per l’organizzazione del torneo. Ebbene: non è stato un capriccio improvvisato dell’emiro, ma lo stesso gesto sarebbe stato attuato anche in caso di vittoria della Francia – a testimonianza di come fosse qualcosa di preparato, e quindi condiviso dalla stessa Fifa.
La notizia è stata confermata a Esquire Middle East da Muhammad Abdullah Al-Salem, il sarto che ha realizzato il bisht – il cui costo si aggira intorno ai 2000 dollari. Sono state infatti prodotte due versioni di questo abito: uno per Messi, uno per Lloris – considerata la diversa altezza dei giocatori. Insomma, c’era bisogno di due taglie diverse. Il bisht è stato realizzato in najafi, un tessuto giapponese, ed è stato poi ricamato a mano. «Non sapevamo, all’inizio, che il bisht che ci è stato commissionato sarebbe stato utilizzato per la cerimonia», ha detto Al-Salem. «Le specifiche tecniche vertevano sulla leggerezza, motivo che abbiamo capito in seguito: è per far trasparire la maglia da gioco al di sotto del bisht».