Enzo Fernandez è stato premiato come il miglior giovane del Mondiale, e non c’erano dubbi: è stato un tassello importante nel centrocampo della Nazionale campione del mondo, sorprendendo addetti ai lavori e, forse, anche i suoi compagni di squadra. A 21 anni, un ruolo così importante nell’Argentina e il passaggio in Europa, al Benfica, di qualche mese fa ne raccontano una crescita irresistibile, oltre ovviamente a immaginare per lui una carriera di grande successo.
Nel 2016, Fernandez aveva appena quindici anni: era ancora nelle giovanili del River Plate, ben lontano dal debutto in prima squadra, che sarebbe avvenuto soltanto nel 2020, dopo aver firmato il suo primo contratto da professionista. Era l’anno in cui Messi aveva annunciato il suo ritiro dalla Nazionale: aveva appena perso la quarta finale con l’Argentina, quella della Coppa America del Centenario contro il Cile, e la delusione era stata troppo forte. Nel momento più cupo per Messi, il quindicenne Fernandez aveva scritto un lungo post in cui si rivolgeva direttamente al numero dieci dell’Albiceleste, che al tempo era semplicemente un suo idolo calcistico, in cui gli chiedeva di non lasciare la Nazionale.
Esta es la carta completa que @Enzo13Fernandez le escribió a @Ieomessiok en 2016, y que se menciona en la crónica «La valija de Lionel». pic.twitter.com/OO8ABUVAFd
— Hernán Casciari (@casciari) December 22, 2022
Fernandez riconosce l’enorme pressione sulle spalle di Messi, il fatto che 40 milioni di persone riponessero in lui una fiducia di proporzioni spropositate. «Non siamo in grado di capire che alla fine sei un essere umano, una persona con un talento inarrivabile, il miglior giocatore del pianeta, ma comunque un essere umano. Non sei il responsabile della rabbia che la sconfitta ci causa. Guardiamoci allo specchio e domandiamoci se esigiamo da noi stessi l’un per cento di quello che pretendiamo da lui, che alla fine non conosciamo neppure».
Il post di Fernandez si chiude con una preghiera direttamente rivolta all’ex Barcellona: «Lionel, fai quello che vuoi, ma per favore pensa all’opportunità di restare in Nazionale. Almeno resta per divertirti, che è quello che questa gente ti ha sottratto. Gioca per divertirti, perché quando lo fai non hai idea di quanto ci divertiamo noi. Vederti giocare con la maglia dell’Argentina è l’orgoglio più grande al mondo. Grazie, e scusa». Dopo poco tempo, Messi sarebbe tornato sui suoi passi e avrebbe continuato così con la Nazionale. Vincendo il Mondiale con quel ragazzino che, sei anni prima, si era messo nei suoi panni.