Argentina, Cile, Uruguay e Paraguay vogliono il Mondiale 2030, tutti insieme

Una candidatura voluta per celebrare il centenario della competizione, organizzata per la prima volta in Uruguay.

Il Mondiale del 2030 non sarà un Mondiale qualsiasi: si festeggeranno, infatti, i cent’anni dalla prima edizione. Nel 1930, infatti, l’Uruguay ospitò la prima Coppa del Mondo della storia: parteciparono 13 Nazionali (non l’Italia), in un torneo che prevedeva quattro gironi, semifinali e finale. La partita decisiva fu giocata a Montevideo davanti a quasi 70mila spettatori: vinsero i padroni di casa  dell’Uruguay, che sconfissero per 4-2 l’Argentina. Per celebrare al meglio il centenario del Mondiale, proprio Uruguay e Argentina, insieme a Cile e Paraguay, hanno ufficializzato la candidatura a ospitare il Mondiale del 2030.

È da un po’ che si “mormora” di questa candidatura, ma l’ufficialità è arrivata soltanto adesso e si aggiunge ad altre due già confermate: il ticket Spagna-Portogallo-Ucraina e la candidatura solitaria del Marocco. Ci sarà, con tutta probabilità, una quarta concorrente, con una “strana” triade, composta da Egitto, Grecia e Arabia Saudita. «Il Mondiale del 2030 merita una celebrazione del centenario», ha detto Alejandro Dominguez, presidente della Conmebol. «Siamo convinti che la Fifa debba onorare la memoria di chi è arrivato prima di noi e ha reso possibile l’organizzazione della prima Coppa». Nelle scorse settimane, lo stesso Dominguez, anticipando in qualche modo la candidatura, aveva caldeggiato l’idea di giocare il Mondiale 2030 con maglie vintage, come parte delle celebrazioni. Il presidente dell’Afa, Claudio Tapia, ha aggiunto su Twitter che la candidatura potrebbe essere estesa alla Bolivia. L’ultimo Mondiale disputato in Sud America è stato quello del 2014, organizzato in Brasile. Nel 2026, invece, si tornerà nel continente americano, ma più a nord, con la tripla organizzazione Stati Uniti-Messico-Canada.