Tutti abbiamo conosciuto Roger Federer come uno straordinario tennista, capace con l’eleganza dei suoi colpi di lasciare a bocca aperta e senza fiato ogni appassionato di tennis – e non solo di tennis. Il suo rovescio a una mano o le sue finezze sotto rete hanno rivoluzionato il gioco e sono stati d’ispirazione per tantissime generazioni: così ha rappresentato per anni il talento allo stato puro, quello che non si impara. Federer ha anche trasformato il modo con cui tutti gli altri sportivi si relazionano col tennis, è come se l’avesse reso ancor più popolare, anche grazie alla meravigliosa rivalità-amicizia con Rafa Nadal, e alle infinite battaglie con Djokovic. Federer, insomma, ha cambiato per sempre la percezione del suo sport, l’ha trasceso, diventando simbolo globale di eleganza, classe, spirito competitivo. Ed è per questo che TIME Magazine, una delle testate giornalistiche più prestigiose del mondo, lo ha scelto come contributor per celebrare un altro grandissimo fuoriclasse dello sport: Lionel Messi.
Sì, esatto. Avete letto bene. Roger Federer ha scritto un articolo dedicato a Messi nell’ambito del The 100 Most Influential People of 2023, la campagna con cui TIME celebra le persone più importanti dell’ultimo anno. Impensabile non includere Messi in questa classifica nell’anno in cui ha vinto il Mondiale, ma Federer è andato oltre, sottolineando che «i record di gol e le vittorie in campionato di Lionel Messi non hanno bisogno di essere raccontati qui, ma ciò che colpisce di Messi, a 35 anni, è la sua continuità di rendimento e di prestazioni per così tanti anni. È una cosa così difficile da raggiungere e poi mantenere…». Federer sa benissimo di cosa sta parlando: il suo ritiro è stato annunciato pochi mesi fa, il 15 settembre 2022, a pochi giorni dal suo 41esimo compleanno.
Dopo Federer ha esaltato le qualità tecniche di Lionel Messi, descrivendole così: «Dribbla come un mago e i suoi passaggi sono opere d’arte. La sua visione di gioco e capacità di anticipare le giocate sono quasi al di là della comprensione umana». Un altro passaggio importante è quello incentrato sul grande senso di responsabilità che hanno i grandi campioni. Una sensazione che dice di aver provato spesso, ma con una differenza rispetto a Messi: «La mia carriera è appena giunta al termine. Ora mi rendo conto di quanta responsabilità abbiamo noi atleti. Nella nostra vita quotidiana non ce ne rendiamo nemmeno conto. Per un calciatore come Messi, quel peso probabilmente sembra più massiccio, poiché rappresenta sia un club di fama mondiale e un paese molto appassionato». Partendo da qui, era inevitabile parlare dell’atmosfera in Argentina per la vittoria dei Mondiali in Qatar: «È stato magnifico. Milioni di fan sono scesi per le strade di Buenos Aires a festeggiare, è stato uno straordinario momento di sport, apprezzato in tutto il mondo. Anche chi non segue il calcio non può non aver capito il grande impatto di questo sport sulla gente, che lo rende gioco più popolare del mondo».
Federer, poi, ha dedicato l’ultima parte della lettera ai suoi idoli calcistici argentini e augura a Messi di essere un punto di riferimento per le generazioni future. «Crescendo, Diego Maradona e Gabriel Batistuta sono stati i miei giocatori argentini preferiti. Ho avuto la fortuna di incontrarli entrambi. Mi hanno ispirato. Ora Messi può ispirare le generazioni future. Posso solo sperare che riusciremo a vedere la sua creatività e abilità artistica uniche ancora per un po’», ha scritto l’ex campione svizzero. Il suo omaggio si è chiuso con una raccomandazione rivolta a tutti: «Non abbassate troppo le palpebre quando ammirate in campo Messi, potreste perdervi qualcosa di incredibile dall’uomo del momento».