Dimitar Berbatov non ha mai voluto scambiare la maglia, ma una volta ha fatto un’eccezione

Anche un calciatore dall'ego smisurato ha i suoi idoli, le sue debolezze.

Pochi calciatori hanno avuto o possiedono la sensibilità tecnica di Dimitar Berbatov, la sua inventiva, la sua capacità di decidere da solo i destini di una partita. Al tempo stesso, però, si può dire che pochi calciatori hanno avuto o possiedono l’ego – diciamo pure la supponenza – di Dimitar Berbatov. È anche per via di questa presunzione di supponenza che Berbatov non ha mai scambiato la maglia con i suoi avversari. L’ha confessato lui stesso in una recente intervista rilasciata a BT Sport: «Semplicemente, non mi importava contro chi giocavo, non mi importava di avere la sua maglia. Massimo rispetto per tutti i miei avversari, ma non ero obbligato a farlo».

Anche l’ego di Dimitar Berbatov, però, ha delle debolezze. Una sola, ma il senso è quello. Nella stessa intervista a BT Sport, l’ex attaccante bulgaro ha raccontato della sola volta in cui ha deciso di scambiare la maglia con un avversario. Perché, appunto, si trattava di un avversario che per lui era speciale. Così come è speciale il racconto di quel giorno: «Ogni tanto mi veniva voglia di avere la maglia di qualcuno. Mi è successo con Ronaldo Luiz una volta che l’ho affrontato a Madrid, quando lui era nel Real. Io ero nel Bayer Leverkusen. Allora ero giovane, e anche molto timido. La partita è finita 1-1, ho fatto gol. Dopo la gara, non avevo il coraggio di andare da lui a chiedergli la maglia, così ho pregato un mio compagno di squadra di andare al posto mio. L’ho chiesto a lui anche perché si tratta di un brasiliano. Gli ho detto: “Per favore, per favore, per favore”, e lui si è convinto. Cinque minuti dopo ero ancora lì a pregargli di farlo. Alla fine ci è andato e mi ha portato la maglia. L’unica che volevo».

Il racconto di Berbatov fa riferimento a una partita di Champions League, edizione 2004/05. Nel girone, oltre a Bayer Leverkusen e Real Madrid, qualificate entrambe con 11 punti, c’erano anche Dinamo Kiev e Roma. Un anno e mezzo dopo, Berbatov avrebbe lasciato la Germania per trasferirsi in Inghilterra, prima al Tottenham e poi al Manchester United. In seguito, giocherà anche nel Fulham, nel Monaco, nel PAOK Salonicco e infine nel Kelara Blasters, squadra dell’Indian Super League.