Il basket del futuro ha il volto di Victor Wembanyama e Caitlin Clark

Sono due stelle che rivoluzioneranno la NBA e la WNBA, che hanno già cambiato il gioco. Nel modo più semplice: anticipandolo.

Il 4 ottobre 2022 su Espn viene trasmessa l’amichevole tra i francesi del Metropolitans 92 e la G-League Ignite Team, la squadra della lega di sviluppo della NBA formata dai migliori prospetti del Paese. Il motivo è solo uno: Victor Wembanyama, 19 anni, 224 cm per 105 kg, la prima scelta al Draft (2023) più scontata dai tempi di LeBron James. E lui non delude le attese, piazzando a inizio terzo quarto una sequenza terrificante: tripla in step-back, stoppata, altra tripla in catch-and-shoot, nello spazio di cinquanta secondi o poco più. Alla fine chiuderà con 37 punti, 4 rimbalzi e 5 stoppate in 33 minuti, vincendo il confronto a distanza con Scoot Henderson: gli highlights della partita, caricati il giorno dopo sul canale YouTube della NBA, oggi contano più di due milioni e mezzo di visualizzazioni. Ieri Victor Wembanyama è entrato a far parte di San Antonio Spurs, ovviamente come prima scelta assoluta al Draft.

Sei mesi dopo l’amichevole tra i Metropolitans 92 e la G-League Ignite Team, sempre Espn trasmette in diretta la partita tra Iowa e Louisville, Elite 8 della Ncaa femminile: gli spettatori saranno due milioni e 499mila, una cifra superiore anche a certe partite di regular season di NBA. Anche qui la ragione è solo una: Caitlin Clark, che trascina alla vittoria la sua squadra con una prestazione da 41 punti, 10 rimbalzi e 12 assist, prima tripla doppia da 40 punti nella storia della Ncaa. Ne metterà poi altri 41 nella semifinale contro South Carolina e 30 nella finale persa contro LSU, chiudendo il torneo a quota 191 punti, 60 assist e 32 triple segnate. Tutto ad appena 21 anni.

Clark è nata il 22 gennaio 2002 a Des Moines, nello stato dello Iowa; Ha appena terminato la sua terza stagione in NCAA con le Iowa Hawkeyes, squadra che rappresenta l’Università dell’Iowa (David Berding/Getty Images)

Ciò che accomuna Wembanyama e Clark – che dovrà attendere ancora una stagione per sbarcare in WNBA per ragioni di età – non è solo il talento debordante, persino sovradimensionato rispetto al contesto, ma soprattutto un’idea di grandezza connessa a un futuro che gli appartiene, perché è dal futuro che sembrano provenire. Parliamo di due atleti che rappresentano l’ultimo stadio dell’evoluzione, l’essenza stessa di un gioco che già oggi viene declinato secondo parametri fisici e tecnici fuori scala: Wembanyama è un Kevin Durant wannabe, in grado di prendersi un tiro dal palleggio come fosse una point guard e con una dimensione spalle a canestro che, se sviluppata, potrebbe trasformarlo nell’arma offensiva totale; Clark è una big guard dotata di un range di tiro alla Steph Curry e degli istinti del giocatore totale in grado di massimizzare l’impatto di ogni singola giocata sulle due metà campo.

Quando parliamo di talento e di futuro ci piace fantasticare sulla parabola dei giovani fenomeni, immaginare il limite oltre il quale porteranno sé stessi e il proprio sport. Con Victor Wembanyama e Caitlin Clark vediamo quel limite superato giorno dopo giorno già adesso: ed è bellissimo sapere che continueranno – e continueremo – così ancora a lungo.

Da Undici n° 50