Perché Christophe Galtier è stato arrestato?

L'allenatore del PSG è accusato di aver pronunciato, ai tempi del Nizza, frasi discriminatorie nei confronti dei suoi calciatori neri e musulmani.

Nelle ultime settimane, il nome di Cristophe Galtier è stato al centro dei racconti di calciomercato, quello vero e quello virtuale. Per due motivi principali: l’attuale allenatore del PSG pare destinato a lasciare il suo attuale club, sono giorni si parla della trattativa per la rescissione ma in questo senso non ci sono ancora certezze; e poi c’era la suggestione per cui Galtier fosse in corsa per diventare il nuovo allenatore del Napoli, un’idea che ovviamente è stata cancellata dall’arrivo di Garcia, dalla scelta un po’ a sorpresa fatta da De Laurentiis. Tutto questo, però, è passato in secondo piano rispetto a quanto sta accadendo in Francia: Cristophe Galtier, infatti, è in stato d’arresto ed è in custodia presso la polizia giudiziaria di Nizza. Su di lui grava l’accusa di discriminazione a sfondo razziale.

Ma cosa è successo davvero? Stando alle ricostruzioni dei media francesi, qui per esempio c’è quella di Le Figaro, Galtier è accusato di insulti razzisti e islamofobi nei confronti di alcuni giocatori del Nizza, quando il tecnico sedeva sulla panchina del club della Costa Azzurra. Durante la stagione 2021/22 l’allenatore avrebbe detto all’allora direttore generale del Nizza, Julien Fournier, di non voler in squadra giocatori neri e di fede musulmana. Il dirigente, ovviamente colpito in negativo dalle dichiarazioni del proprio tecnico, decise di informare la società, scrivendo una mail in cui raccontava dettagliatamente quanto era successo. Questa mail, però, non è rimasta chiusa nella corrispondenza interna al club, nei computer che si trovano nella sede del Nizza: una fuga di notizie ha fatto in modo che venisse resa pubblica dall’emittente radiofonica RMC Sport.

Temporalmente, le frasi incriminate risalirebbero all’inizio della stagione 2021/22, ma vengono fuori nella primavera 2023, più precisamente ad aprile scorso. Da allora è stata aperta un’inchiesta a carico di Galtier e di John Valovic-Galtier, figlio adottivo e assistente dell’allenatore francese. Anche John è in stato d’arresto insieme a suo padre, visto che avrebbe rivolto altre parole discriminatorie a Fournier: il direttore sportivo del Nizza ha raccontato che John l’aveva fermato spiegandogli che «qui a Nizza non sta andando bene: mio ​​padre + in lacrime, questa squadra non gli assomiglia ci sono solo neri e metà della tua squadra è in moschea il venerdì pomeriggio». Fournier ha aggiunto che gli stessi concetti gli erano stati ribaditi e quindi confermati dallo stesso Cristophe Galtier: «Stiamo parlando di un allenatore che non faceva discussioni sportive ma solo religiose e relative al colore della pelle dei giocatori. Per lui era anche una questione politica: diceva che “siamo nella città di Jacques Médecin, storico sindaco gollista di Nizza, e la nostra squadra non corrisponde a ciò che vuole la gente, come non corrisponde a me”».

Dal momento dell’apertura dell’inchiesta, diversi calciatori del Nizza, ovviamente tra quelli che hanno lavorato con Galtier, sono stati chiamati a testimoniare. Tra questi c’è Khephren Thuram, figlio di Lilian e fratello di Marcus, che ha parlato pubblicamente della vicenda: «Penso che ci siano persone nel club che possano sapere esattamente cosa sia successo. Credo debbano parlare e chiarire questa brutta situazione. Mi tocca enormemente, mi disturba che le persone interessate non parlino in modo che la verità venga fuori». Da parte sua, Cristophe Galtier si è sempre dichiarato innocente e pare – lo riporta L’Équipe – che abbia contro-denunciato i suoi accusatori. Ora, però, dovrà difendersi in sede processuale.