Quest’anno sarà ancora più difficile distinguere tra Aston Villa, West Ham e Burnley

I club condividono i colori sociali, gli iconici claret and blue, ma il problema sta anche nei nuovi design delle maglie.
di Redazione Undici
14 Luglio 2023

La Premier League, si sa, è sempre stata il regno delle maglie claret and blue (bordeaux e azzurro). Anzi, per dirla ancora meglio: è l’unico regno calcistico del claret and blue, un accostamento di colori che praticamente non esiste – o comunque è arrivato dopo, e ha attecchito pochissimo – in tutti gli altri campionati europei. È questione di storia, di tradizione: la prima squadra a indossare questi colori, almeno secondo le ricostruzioni dell’era dei pionieri, è stata l’Aston Villa, per motivi mai del tutto chiariti; poi dopo sono venute il West Ham (originariamente blu) e il Burnley (originariamente bianco-blu), con quest’ultima che nel 1910 ha adottato il claret and blue proprio per omaggiare i Villans, che a quel tempo erano la squadra più forte d’Inghilterra. Quest’anno le tre grandi squadre che indossano questa combinazione di colori – ci sarebbe anche lo Scunthorpe, ma è una società marginale – giocano tutte e tre in Premier League, e sarà ancora più difficile del solito distinguere le loro maglie. Anche perché i fornitori delle divise pare si siano divertiti a mescolare i design, quasi come a voler confondere ulteriormente le nostre percezioni.

In realtà il problema sta alla base: i colori sono gli stessi, ma anche lo stile storico delle maglie è praticamente identico, con il bordeaux che sta al centro della maglia e l’azzurro che viene utilizzato per le maniche. Qui, qui e qui, se volete, potete verificare che è proprio così, cioè che Aston Villa, West Ham e Burnley sono partite tutte dalla stessa identica maglia; nel corso degli anni il rapporto tra bordeaux e inserti azzurri è stata rivisto e modificato, anche in base alla moda del momento, ma il modello di riferimento è chiaramente uno, uguale per tutte e tre squadre. E ora cosa succede quest’anno? Intanto succede che l’Aston Villa ha trasformato le maniche azzurre in qualcosa di diverso, infatti il blue invade anche le spalle: una scelta stilistica che, secondo qualche tifoso, fa sì che la nuova maglia – disegnata e prodotta da Castore – assomigli troppo a quella del Burnley; al tempo stesso, però, West Ham e Burnley sono andati sul tradizionale, cioè indosseranno due maglie – entrambe realizzate da Umbro – che ricordano quella super-classica dell’Aston Villa, con maniche azzurre e pochi altri fronzoli. L’unica piccola alterazione è il colletto in stile polo scelto da Umbro per la divisa del Burnley.

La presenza delle seconde – e delle terze – maglie garantisce in anticipo che non ci saranno dubbi in occasioni delle partite, neanche quando Aston Villa, West Ham e Burnley si incroceranno negli scontri diretti. Il problema riguarda la percezione delle tradizioni e il marketing, cioè il fatto che i tifosi non riconoscano l’identità della loro squadra su una maglia, oppure vadano a lamentarsi sui social di una somiglianza eccessiva. Nel corso dell’anno impareranno a riconoscere il proprio kit rispetto a quello dei rivali, a farselo piacere. La verità è che non si può fare diversamente.

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