«Sorella io ti credo»: la curva del Borussia in solidarietà di Jennifer Hermoso

Due striscioni contro Luis Rubiales per il bacio a cui ha costretto la calciatrice della Nazionale spagnola.
di Redazione Undici

Nel calcio europeo, da due settimane circa, si parla molto non di calciomercato né di gol o formazioni: ma della premiazione della Nazionale spagnola femminile campione del mondo, in Oceania (Accor Stadium, Sydney, per la precisione). Purtroppo non è il trionfo sull’Inghilterra per 1-0 il motivo, ma il bacio, non consensuale, che il presidente della Federazione spagnola, Luis Rubiales, ha dato alla numero undici Jennifer Hermoso. La scena lascia pochi dubbi: Rubiales prende la testa della Hermoso tra le mani, e la bacia sulla bocca. Hermoso dirà: non mi è piaciuto.

Rubiales inizialmente ha chiesto scusa in un video, successivamente si è arroccato in una posizione difensiva e aggressiva, arrivando a parlare di persecuzione. Le reazioni sono ancora molte e dimostrano quanto il mondo del calcio sia lontano da vasti pezzi della società civile su un concetto come quello di consenso. Il Governo spagnolo ha chiesto a Rubiales di dimettersi, ma Rubiale e la Federazione si sono rifiutati. È sembrato che ritrattassero le scuse iniziali, definendo il bacio forzato “spontaneo” e “frutto della gioia del momento”. Naturalmente, Rubiales si è anche definito vittima di una persecuzione mediatica. A questo punto, le 23 calciatrici hanno proclemato uno sciopero, sostenute dal sindacato di calciatrici Futpro: finché Rubiales sarà presidente, non scenderanno più in campo per la Rioja.

Nelle giornate di Liga andate in scena nei giorni succesivi, in molti stadi si è fortunatamente visto qualche segnale di solidarietà con Hermoso. Eppure il segnale più forte, finora, dagli spalti, è arrivato dai tifosi del Borussia Dortmund venerdì 1 settembre. Prima della partita contro lo Heidenheim, valida per la coppa di lega tedesca, sono apparsi due striscioni che dicevano: «Yo te creo hermana! Solidaridad con Hermoso!».

La prima frase significa “io ti credo, sorella”, e nasce nel 2016, proprio in Spagna: a Pamplona, durante la festa di San Firmino, una ragazza viene violentata da cinque uomini, tra cui un militare della Guardia Civíl. La sentenza non parlerà di violenza sessuale, ma di abuso. Nella sentenza non si parla, soprattutto, di violenza. Il movimento nasce da quella sentenza: nelle piazze, con l’hashtag #yotecreo, e nella vita di tutti i giorni. Lo stesso messaggio che la curva del BVB ha voluto lanciare a Jenni Hermoso.

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