Il Bayer Leverkusen è il laboratorio di Xabi Alonso

Il tecnico basco ha costruito una squadra divertentissima, elettrica ma anche raffinata.

Da quando è arrivato Xabi Alonso, il Bayer Leverkusen è diventato una delle squadre più divertenti d’Europa: il gioco che esprime è innovativo e fluido, vive di ordine e caos, è tanto geometrico quanto fantasioso, ed è sublimato dai grandi talenti presenti in rosa. Il Bayer ha iniziato il campionato in modo perfetto: dopo il 3-2 contro il RB Lipsia, sono arrivati un netto 3-0 contro il Borussia Mönchengladbach e un eloquente 5-1 contro il Darmstadt. Ma non è solo una questione di risultati: la squadra di Xabi Alonso ha dimostrato di saper essere padrona dello spazio e del tempo, di saper gestire il ritmo ma anche di infiammarsi con le giocate di Florian Wirtz, le corse di Jeremie Frimpong, l’atletismo di Victor Boniface.

Nell’ottobre 2022, al momento dell’assunzione di Xabi Alonso, il Bayer Leverkusen viveva su un pianeta completamente diverso: veniva dall’eliminazione dalla DFB-Pokal e ristagnava al penultimo posto in classifica dopo le prime otto giornate. Da quel momento è cambiato tutto: il tecnico basco ha ridipinto la squadra e l’ha trascinata fino al sesto posto in Bundesliga, sfiorando per un momento quella che sarebbe stata un’incredibile qualificazione in Champions League; e poi ha raggiunto pure le semifinali di Europa League, uscendo sconfitta di misura contro la Roma di Mourinho – il Bayer non faceva così bene in una competizione europea dal 2002.

Fu proprio Mourinho, quando erano insieme al Real Madrid, a dire che «Xabi Alonso è come un metronomo. Sono sicuro che quando smetterà con il calcio diventerà un grande tecnico. Mentre gioca si comporta da allenatore: mi ricorda il Pep Guardiola calciatore». In effetti l’ex centrocampista di Liverpool, Real Madrid e Bayern ha cancellato in un attimo quell’alone di dubbio e aspettative che circonda ogni calciatore-icona alle prime esperienze da allenatore. Anche grazie alla fiducia del direttore sportivo Simon Rolfes, Xabi ha gestito la pressione in maniera serena e razionale, proprio quando controllava il pallone in campo, gestendo il ritmo e l’intensità di tutti i suoi compagni. Non a caso il ritmo è la chiave del Bayer Leverkusen di Xabi Alonso: guardando le partite, si ha quasi l’impressione che il passare del tempo venga scandito dai dialoghi tra i giocatori in maglia rosso e nera, perfettamente inseriti in un sistema di simmetrie ben definite, ispirato certamente al juego de posición esploso con Pep Guardiola – che ha allenato Xabi al Bayern tra il 2014 e il 2016.

Proprio come una squadra di Guardiola, il Bayer Leverkusen muove la palla e gli avversari alla ricerca di spazi prestabiliti da attaccare. La sensazione iniziale è quella di un ritmo calmo, cadenzato, che il Bayer sia a proprio agio con il pallone tra i piedi. Però poi, come d’improvviso, i giocatori di Xabi Alonso – disposti in 3-4-2-1 fluido – trovano una giocata rapida che apre il campo sulla trequarti o sulle fasce. Il Bayer, insomma, sembra riconoscere il momento giusto, sa quando cambiare ritmo, quando rompere lo stanco ticchettio segnato dai passaggi e liberare i calciatori più veloci e fantasiosi. Che, dalla trequarti in su, sono liberi di dialogare tra loro, di farsi guidare dal loro talento e dal pallone, fino a trovare nuove simmetrie naturali in situazioni apparentemente casuali.

In questa azione, per esempio, la giocata di rottura è un tacco fuori dagli schemi trovato da Adli

Nella stagione scorsa, un giocatore chiave per il sistema di gioco di Alonso è stato Moussa Diaby, ceduto quest’estate per 55 milioni di euro all’Aston Villa. Diaby è un’ala offensiva francese dal baricentro basso (è alto 170 cm), che in campo gioca su frequenze altissime, bravo nel combinare una tecnica sopraffina a uno scatto fulmineo. I miglior momenti del Bayer Leverkusen 2022/23, non a caso, sono stati prodotti sulla corsia di destra, quando Diaby e l’esterno olandese Jeremie Frimpong, classe 2000, sono riusciti a dialogare e a trovare spazio, imponendosi come una delle coppie di laterali più eccitanti d’Europa. I numeri, in questo senso, non mentono: considerando tutte le competizioni, Diaby ha messo insieme 12 gol e nove assist; Frimpong, invece, ha raggiunto quota dieci gol e otto assist.

Anche in virtù di certe cifre, tutti si aspettavano che l’addio di Diaby potesse avere un grosso impatto sulla produzione offensiva del Bayer Leverkusen. Per tutta risposta, Xabi Alonso ha modificato parte del suo approccio: come ha scritto anche The Athletic, il suo nuovo Bayer è una squadra che punta a giocare il più possibile nella metà campo avversaria, anche durante la fase difensiva, che vuole aggredire gli avversari in alto per sfruttare al massimo le transizioni positive. Diaby era un giocatore piuttosto statico in fase difensiva e quindi non era adatto a un sistema di questo tipo; la sua cessione, inoltre, ha dato la possibilità alla dirigenza di muoversi con libertà in estate, regalando a Xabi Alonso diversi acquisti mirati. Sono arrivati dei calciatori dall’elevato tasso tecnico, dei profili capaci di ampliare le soluzioni offensive, slegando definitivamente la squadra dalle fiammate sulla corsia di destra: due nomi importanti come Grimaldo e Xhaka, uomini di esperienza come Hofmann e talenti tutti da svezzare come Tella e Boniface. 

Ecco un altro motivo per seguire il Bayer Leverkusen: Victor Okoh Boniface. Nato in Nigeria nel 2000 e formatosi tra Norvegia e Belgio, Boniface ha una storia davvero particolare: dopo aver perso e ritrovato la passione per il calcio a soli vent’anni, oggi Boniface è uno dei talenti offensivi più entusiasmanti d’Europa. Non è solo un freak alto 193 cm, agile e muscoloso, ma è molto di più. È un attaccante che diverte, che sa muoversi tra le linee geometriche della squadra di Alonso, offrendo tante variabili gioco in più. È un centravanti moderno, molto abile ad associarsi coi compagni, ma anche ad attaccare la profondità. Ama avere la palla tra i piedi, spesso in area di rigore si avventura in dribbling impossibili, servendosi del proprio corpo per proteggere il possesso, anche spalle alla porta. Con lui, Xabi Alonso ha anche guadagnato la possibilità di disegnare azioni verticali direttamente su di lui. Certo, ci sono degli aspetti in cui Boniface deve ancora migliorare: spesso tiene il pallone troppo a lungo e sotto porta non è sempre freddissimo. Eppure, almeno secondo Lothar Matthaus, Boniface si contenderà il capocannoniere della Bundesliga con Harry Kane.  E in effetti l’inizio lascia ben sperare. 

Gli highlights personali di Boniface relativi a Gladbach-Bayer

Dopo la prima costruzione, l’obiettivo è sfruttare la velocità degli esterni: Frimpong e Grimaldo sono sempre molto larghi e molto alti, spesso stazionano addirittura sulla stessa linea del centravanti. L’altra opzione è liberare Florian Wirtz, classe 2003, trequartista puro, stella di questo Bayer. L’anno scorso per lui è stato complicato, visto che è rientrato soltanto a febbraio dopo l’infortunio al crociato. Ma ora, dopo aver recuperato la piena efficacia, sta dimostrando di potersi prendere la squadra sulle spalle, grazie alla sua capacità di accendersi in un attimo, di alzare il ritmo e la qualità dell’azione, di il punto di inflessione della manovra, come se una partita fosse una poesia e fosse lui, Wirtz, a deciderne la metrica. . «Per me avere Florian è un regalo: è un giocatore speciale», ha detto Xabi Alonso.

È la difesa, però, il reparto in cui Xabi Alonso ha attuato i cambiamenti più importanti. Il tecnico basco vuole un calcio fluido, capace di adattarsi alle situazioni, anche in fase di non possesso. Il passaggio alla linea a tre è stato solo il primo step: Tah è il punto di riferimento centrale, mentre Tapsoba (1999), Kossounou (2001) o Hincapié (2002) sono i due braccetti. Si tratta di tre giovani talenti che hanno già delle buonissime letture, abilissimi nella prima impostazione, capaci di alzarsi o abbassarsi a seconda della situazione. L’obiettivo principale per Xabi è mantenere un blocco centrale compatto, portando gli avversari sulle fasce, laddove l’atletismo degli esterni può essere sostenuto dal raddoppio sistematico dei braccetti. Proprio l’estrema mobilità dei difensori, tuttavia, a volte crea spazi da attaccare per gli avversari. 

Insomma, il Bayer Leverkusen 2022/23 è una squadra ricca di talenti e pratica un calcio davvero eccitante, fondato su un sistema rigido, automatizzato, in cui la ricerca scientifica della superiorità posizionale partendo dal basso è fondamentale. Allo stesso tempo, però, Xabi Alonso ha costruito una squadra abile a cambiare spartito, a inventarsi giocate fantasiose dettate dal puro talento offensivo. Inoltre il tecnico spagnolo ha una rosa lunga, può permettersi di tenere in panchina Schick (ora infortunato), Andrich, Stanisic, Amin Adli e il nuovo acquisto Nathan Tella. Tutto questo la rende una squadra da non perdere, innovativa, a metà tra simmetria e disordine, tra rigore e creatività. Forse non ancora perfetta, ma sicuramente speciale.