In questo avvio di stagione, la difesa del Manchester United è stata un disastro

Tantissimi gol subiti, e Onana c'entra fino a un certo punto.

Sembra quasi accanimento terapeutico, ma bisogna parlare del Manchester United. Perché il suo avvio di stagione è dir poco deludente, quindi è una notizia. O meglio: lo è perché parliamo del Manchester United, non lo sarebbe se torniamo con la mente a gli ultimi dieci anni. Comunque, questi sono i numeri: sei punti in cinque giornate di Premier, 13esimo posto in classifica; più un’altra sconfitta, per quanto onorevole (3-4) sul campo del Bayern all’esordio in Champions League. È chiaro che si tratti di risultati negativi, soprattutto se consideriamo il buon lavoro fatto da Ten Hag nella scorsa stagione. Ma ciò che preoccupa è proprio l’involuzione dei Red Devils, soprattutto a livello difensivo: in queste sei partite totali, lo United ha subito 14 gol – di cui dieci, ovviamente, in cinque gare di Premier League. Se invece guardiamo alla Champions, bisogna tornare addirittura al 1994 per trovare una partita così negativa dal punto di vista difensivo: l’ultima squadra capace di segnare quattro gol ai Red Devils è stata addirittura il Barcellona di Cruijff.

Al momento lo United è la terza peggior difesa del campionato inglese; peggio dei Red Devils hanno fatto soltanto Wolverhampton, undici gol incassati, e Burnley, 12. In questo inizio di stagione, poi, la squadra di Ten Hag ha tenuto la porta inviolata solo all’esordio stagionale contro il Wolverhampton. Eppure anche durante la gara con i Wolves il rischio di subire gol è sempre stato elevato: i dati dicono che il Manchester United ha concesso 23 tiri ai suoi avversari, più di qualsiasi altra squadra ospitata in Premier League a Old Trafford dal 2005 – e poi ci sarebbe anche un rigore non concesso al minuto 95′, ma non è il caso di fare rivendicazioni arbitrali. In tutte le altre gare stagionali, il Manchester United ha sempre subito gol: due da Tottenham e Nottingham Forest, tre da Arsenal e Brighton e poi quattro dal Bayern Monaco. Per cinque partite consecutive, quindi, lo United ha subito almeno due reti: un evento che non si verificava da 22 anni.

Subito dopo la partita con il Bayern Monaco in conferenza stampa, interrogato sulle difficoltà del proprio reparto difensivo, Ten Hag ha risposto così: «In questo momento paghiamo tanti infortuni in difesa. Non abbiamo a disposizione giocatori fondamentali per i nostri equilibri di squadra come Wan-Bissaka, Shaw e Malacia. Anche Varane non è stato sempre disponibile e spesso non riesce a stare in campo per tutti i novanta minuti». Visti tutti questi problemi fisici, dunque, il Manchester United si ritrova a dover schierare in campo seconde linee o giocatori appena arrivati dal mercato e ancora in fase di adattamento. È il caso per esempio del terzino sinistro Sergio Reguilón, arrivato dal Tottenham a fine agosto e subito lanciato tra i titolari in questo avvio di stagione. Sulla fascia opposta, invece, il titolare al momento è Diogo Dalot: un altro terzino più portato a costruire gioco che a difendere. Il Manchester United, non a caso viene da dire, sta concedendo tantissimi spazi agli avversari sulle corsie laterali, proprio perché entrambi i suoi terzini spingono molto in avanti e poi faticano a rientrare per coprire. Anche i due centrali più utilizzati finora, Victor Lindelöf e Lisandro Martínez, stanno faticando moltissimo a proteggere Onana: il giocatore svedese deve ancora recuperare la forma migliore dopo i diversi problemi fisici vissuti lo scorso anno, mentre l’argentino appare spesso distratto e poco preciso nelle marcature sia in movimento che sui calci piazzati. Anche Onana non è esente da colpe, come abbiamo visto a Monaco contro il Bayern. Ma è davvero difficile prendersela solo col portiere camerunese, visto l’andamento complessivo dello United in questo avvio di stagione, visto l’andamento complessivo di questi ultimi dieci anni.